“Al Blu di Prussia” la personale di Mary A. Waters fino al 27 novembre

1 - Boy with lace ruffUna suggestiva galleria di ritratti che rincorrono l’osservatore verso un intenso primo piano di Raffaello, immerso in un’atmosfera onirica, è la personale di Mary A. Waters in mostra nell’elegante “Al Blu di Prussia” fino al 27 novembre (www.albludiprussia.com). L’esposizione, che inaugura la nuova stagione dello spazio artistico multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo, rappresenta il debutto italiano dell’artista che, nata a Londra nel 1957, grazie alla collaborazione tra la prestigiosa location di cui è direttore artistico Mario Pellegrino, e “Pièce Unique Paris”, la galleria parigina di Marussa Gravagnuolo e Christine Lahoud (che a giugno scorso hanno ospitato l’artista, nata a Londra nel 1957 nei loro spazi di rue Jacques Callot, ndr), per la prima italica punta direttamente a Napoli. «Spesso mi è capitato di vedere alla tv dei vicoli di questa città, e ne ho letto anche, ma ho sempre pensato che si trattasse di finzione scenica, invece, è la realtà. Camminando tra queste stradine così caratteristiche mi sono accorta che si tratta della vita vera, e che l’interazione tra la gente e la la città, attraverso la strada, è fortissima, e rende 2 - Woman, pearled collartutto più passionale -dichiara Waters-. Ne farò dei ritratti». Parla di Napoli con toni entusiasti l’artista che, mai prima di questa esposizione, aveva portato la sua splendida arte nel Bel Paese, ne ama la lingua, la definisce musicale, melodiosa, e per queste caratteristiche che l’hanno così piacevolmente impressionata farà una serie di lavori proprio su tutte queste cose, lavori decisamente diversi da quelli che lo spazio al 42 di via Gaetano Filangieri ospita. Visti i toni e la quadratura, Waters ha pensato ad una carrellata di ritratti molto speciali, tredici lavori, tutti realizzati di recente e appositamente per lo spazio partenopeo, s’impongono come primi piani cinematografici, ma dagli studios americani si passa con estrema naturalezza ai ritratti di maniera dei pittori fiamminghi, o del Rinascimento italiano, attraverso quei personaggi tratti dai più celebri ritratti della storia dell’arte dipinti qui in maniera assolutamente contemporanea. L’opulenza e l’alterigia dimostrata dalle espressioni e dai dettagli dei personaggi è spesso enfatizzata da un languore cromatico, appena spezzato da dettagli dorati o seppiati, vagamente accennati. «Portare Mary A. Waters in questo spazio mi rende davvero molto felice -afferma Gravagnuolo-, “Al Blu di Prussia” esprime perfettamente ciò che l’artista intende trasmettere: l’atemporalità e il potere della Pittura». L’artista, che ha prodotto lavori inediti tutti 60 x 50, tranne il Raffaello, meravigliosamente fuori misura, sarà poi a Miami e a Bologna, ma per fine anno tornerà a Napoli, proprio nell’elegantissima “Al Blu di Prussia”, per presentare un libro-catalogo che, realizzato grazie alla “Pièce Unique Paris”, ne raccoglierà le produzioni e la biografia.

A cura di Rosaria Morra