“SENTIRSI “ALTRUISTI O “ESSERE” EGOISTI ?
Cara Rossella,
il mio buonismo unito al senso del dovere mi porta ad essere sempre pronta ad aiutare gli altri. Non sai quanto io sia felice nel propormi ad essere necessaria a qualcuno, col mio altruismo, la mia disponibilità, anche facendomi carico di notevoli incombenze. Ma in questi ultimi tempi la delusione supera la gioia, perché non tutti comprendono i sacrifici fatti, non avverto la soddisfazione nel ricevere aiuto, pochi e freddi ringraziamenti accompagnano i miei sforzi. Addirittura qualcuno si è anche permesso di dire che lo faccio per sentirmi necessaria e importante, per rendermi indispensabile, per destare attenzione. Insomma mi sento criticata, invece di essere apprezzata! Non sai quanto sia addolorata di tutto questo e molta rabbia sento in crescere in me per i miei sacrifici poco o per niente riconosciuti. Possibile che pochi comprendano l’importanza di ricevere affetto attraverso mille attenzioni?
Anna
Anna mia cara,
vi sono duplici risposte alla tua lettera…Non riesco a comprendere quali sacrifici tu abbia mai fatto per sentirti così poco gratificata…Sappi innanzitutto che il bene che si fa, in modo disinteressato, viene profondamente e forse inconsciamente invidiato perché libera donazione di qualcosa che altri non sanno concedere. Provare “gioia” nel dare non è da tutti. Ma potresti anche essere vista in altro modo, cioè come una che vuol sentirsi “importante” perché in questa nostra società bacata, il protagonismo e la competizione possono “travestirsi” anche di finto buonismo. Conosco dei grandi egoisti che pur di sentirsi bene con se stessi, (proprio perché egoisti) divengono altruisti per stare meglio facendo del bene…Quindi più fa del bene agli altri più l’altruista diviene egoista! (E’ un po’ complicato, ma se rileggi con attenzione capisci…).
Adesso rifletti bene e rispondi onestamente : qualcuno ti ha mai chiesto di adoperarti con tutti questi sacrifici (non specifichi quali) ? Chi ti chiede di essere sempre accondiscendente? O di avere tanta pazienza? Sei tu che ti proponi e questo può anche far piacere ma alla lunga non vieni apprezzata perché abitui le persone al tuo constante interessamento e di conseguenza poco considerata. Mia cara, sei tu che ti senti indispensabile, che ami fare la crocerossina, la missionaria per poi sentirti martire! Ti aspetti riconoscenza, reputi che il tuo aiuto sia indispensabile e poco lodato. Scusa ma è tua la colpa e non quella degli altri. Il problema te lo sei creato da sola “intrappolandoti” nel ruolo di quella che non sa dire “no”, di quella che per dimostrare bontà ed altruismo, rinuncia a se stessa, alla propria libertà, alle necessarie distrazioni, di quella che per soddisfare i bisogni altrui ne ricava poi amare delusioni. Non ti esorto a cambiare radicalmente, diventando scostante ed egoista, ma di saper coscienziosamente ed intellettivamente discernere tra il “dare a tutti” ed il “dedicarsi” ad aiutare l’amico che realmente ha bisogno, a cui veramente necessita il tuo affettuoso soccorso. Questo tuo “altruismo” è soltanto un’ attesa di “grazie”, è solo una bella immagine che si ama dare di sé…Perdonami se dico questo, ma l’altruismo vero non chiede nulla in cambio : il donare è gioia pura e deve essere fatto senza altri scopi, senza aspettarsi alcun ritorno e nessuna gratificazione.
Rossella Argo
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