Una Tunisia tutta da scoprire
C’è una Tunisia fatta di dune sabbiose e c’è una Tunisia inedita, preziosa e tutta da scoprire, caratterizzata dal verde intenso della macchia mediterranea, da città moderne e soprattutto da fondali da sogno. Gode di un clima mite, solo perché mitigato dalla presenza del mare, si caratterizza per giornate assolate in quasi tutti i periodi dell’anno, caldo dai mesi primaverili fino a ottobre inoltrato. Il centro della città non è particolarmente vasto, diviso in zona moderna, estremamente influenzato dalla cultura francese con architettura liberty e la Medina, che raccoglie le testimonianze architettoniche dei suoi lustri.Medina è il nome dato alla parte vecchia della città di Tunisi ed iscritta dalla fine degli anni ‘70 nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
La sua fama ed il suo fascino dipendono essenzialmente dal fondersi armonico di elementi architettonici e culturali appartenenti ai diversi popoli che hanno abitatoTunisi: dagli arabi agli spagnoli, dai turchi ai berberi, dai cristiani agli ebrei.
La Medina è ancora oggi caratterizzata da un dedalo di vie e cunicoli in mezzo al quale sorgono vivaci suq, bianche cupole ed alti minareti che danno la sensazione di trovarsi in un luogo lontano, nel tempo e nello spazio, dal mondo in cui siamo soliti vivere.
La parte più nuova e ricca si contrappone alla sua periferia, chiamata Gourbivilles, che raccoglie le frange di popolazione meno agiate in una sorta di baraccopoli senza alcun comfort. E’ l’esatto rovescio di una medaglia che nella faccia moderna ed europea raccoglie la medina con i suoi monumenti ed edifici moderni, e dall’altra parte nasconde il suo lato più oscuro.
Un giro sommario nel centro, nella sua parte europea è testimonianza della ricchezza, in verità riservata a pochi eletti delposto e ai turisti più facoltosi. La medinaraccoglie la moschea di Zitouna.Risalente all’VIII secolo d.C.,questa moschea è uno dei luoghi di culto più importanti del mondo musulmano.Nella sua costruzione furono utilizzati numerosi materiali provenienti dalle rovinedell’antica Cartagine.L’edificio è, inoltre, caratterizzato da un cortile di marmo bianco circondato da un porticato, un’imponente sala di preghiera ed una biblioteca con alcune scuole islamiche, dettemadrase.
Da non perdere la casbah, traboccante di mercanzie.
Molto bella è la Cattedrale di Saint Louis, eretta nel 1890 in stile bizantino – moresco e non molto distante si trova anche il famoso Museo Nazionale di Cartagine. Testimonianza della presenza del culto cristiano sono la Basilica di S. Cipriano e La Damousel-Karita; quest’ultima, sorta dove anticamente c’era un cimitero cristiano, è costituita da due basiliche ed altri ambienti oggi inutilizzati.
Molte sono le testimonianze di tante civiltà sovrapposte l’una all’altra negli anni, la parte più antica di Tunisi lo dimostra, essendo colma di edifici che, seppur spogli e anonimi perché non menzionati su guide o brochures, a prima vista appaiono come interessanti frammenti di una storia, ad oggi difficile da ricostruire, proprio per le tante destinazioni d’uso, ed i riciclaggi di edifici e parti di essi, che i cartaginesi, i romani e la gente del posto ha esercitato sulle pietre della città antica.
Sono possibili escursioni nel Sahara, con cammelli e dromedari, ma per questo è necessario essere accompagnati da qualificate guide, essendo il deserto una meraviglia della natura, tanto affascinante, quanto insidiosa, sia per le tempeste di sabbia frequenti, sia per i pericoli costituiti dalle frequenti rapine.
Il mare riserva meraviglie: nei pressi del Kothon si trova il Museo oceanografico che ospita coloratissimi pesci ed uccelli acquatici, oltre a tipiche imbarcazioni locali, ricostruite fedelmente proprio com’erano in origine. Grandi spiagge che baciano acquee calde e dal colore turchese saranno la gioia di balenanti, oltre ad essere un paradiso per gli amanti delle escursioni subacquee.
Ad una ventina di minuti di treno da Tunisi (linea TGM) e a qualche fermata dal sito archeologico di Cartagine, c’è questa splendida località balneare e turistica. Davvero indimenticabile. L’unico punto a sfavore sono i troppi turisti. Sarebbe preferibile andarci durante la bassa stagione.
È un luogo incantevole per la posizione geografica e per l’architettura. I colori di Sidi Bou Said sono tre: il blu del mare, il verde della vegetazione e il bianco delle case.Il paesino, che sporge da una parete rocciosa, domina completamente il Mediterraneo e pare essere il posto giusto per trascorrere una giornata lontana dal caos, dalla canicola e dalla gente della capitale.
Se volete rigenerarvi allora non esitate e sostate in questo posticino almeno una notte (prenotate in tempo altrimenti non troverete nemmeno un posto letto!).
A Sidi Bou Said si mangia bene e si beve dell’ottimo tè alla menta con pinoli.
Gli amanti della fotografia non ci metteranno molto tempo a capire quanto questo luogo possa essere fonte d’ispirazione. Le forme geometriche delle abitazioni mediterranee e le tinte pastello impressionano chiunque. Assolutamente bandito il bianco e nero. Inoltre il villaggio possiede una carrellata di magnifiche porte arabe dai colori sgargianti come il giallo, il verde, il blu, il rosso.
Da non perdere anche il cimitero arroccato, da cui si gode un panorama sulla costa, e lamoschea.
Gli amanti dei dolci potranno deliziarsi coi tipici balbaluni venduti per strada, ciambelle fritte zuccherate.
Roberta Morano