30° Congresso Mondiale di Endourologia e Litotrissia – Istanbul 2012
L’èquipe urologica del Fatebenefratelli di Napoli espone i risultati delle proprie esperienze
L’Urologia costituisce una branca della chirurgia in continua evoluzione. Il moltiplicarsi delle conoscenze scientifiche in termini di fisiologia e fisiopatologia dell’apparato urinario e la tumultuosa evoluzione dello strumentario tecnologico a disposizione del chirurgo hanno radicalmente cambiato, negli ultimi decenni, le opportunità terapeutiche nei confronti di numerose patologie di pertinenza urologica. Contemporaneamente si è assistito ad un cambiamento radicale delle conoscenze, delle esigenze e delle aspettative dei pazienti, con una attenzione sempre maggiore alla qualità di vita. Sono aumentate infatti le richieste di terapie mininvasive in grado di garantire brevi tempi di ospedalizzazione e minime sequele estetiche. La chirurgia percutanea ed endoscopica delle patologie dell’alta via escretrice costituisce un esempio lampante di chirurgia mininvasiva in ambito urologico.
Lo scenario delineato rappresenta il presupposto dell’attività scientifica ed assistenziale condotta quotidianamente presso l’Unità Operativa di Urologia operante presso l’ Ospedale Fatebenefratelli di Napoli. L’équipe urologica capeggiata dal Dr. Vittorio Imperatore con i dottori Sergio Di Meo, Roberto Buonopane e Massimiliano Creta, è da sempre particolarmente attenta alle innovazioni tecnologiche e farmacologiche. L’endourologia e la laparoscopia rappresentano settori di interesse di spicco. La prostatectomia radicale laparoscopica è routinariamente eseguita presso l’Ospedale nei pazienti affetti da carcinoma prostatico ormai da anni con ottimi risultati sia oncologici che funzionali, ridotti tempi di ospedalizzazione e scarsissime complicanze. Un’èquipe urologica moderna deve essere particolarmente attenta, tuttavia, anche alle evidenze che la ricerca scientifica pre-clinica e clinica offre ed ha il dovere, qualora particolarmente attiva e fervida di idee, di rendere partecipe la comunità scientifica delle proprie esperienze al fine di promuovere il miglioramento dei livelli assistenziali. Il riconoscimento dell’importanza delle esperienze cliniche e chirurgiche da parte degli organi scientifici internazionali rappresenta poi un traguardo particolarmente ricco di soddisfazioni da parte dell’equipe che le ha prodotte e di tutto l’Ospedale. Ed è in tal senso che l’equipe urologica del Fatebenefratelli ha recentemente ricevuto particolare gratificazione. E’ stata infatti invitata ad esporre, in lingua inglese, le proprie esperienze chirurgiche e cliniche presso il 30° Congresso Mondiale di Endourologia e Litotrissia tenutosi ad Istanbul dal 4 all’8 Settembre 2012.
I contributi scientifici che hanno sollevato particolare interesse coinvolgono tre settori: la terapia percutanea mininvasiva delle stenosi del giunto pielo-ureterale associate a calcolosi, la terapia medica espulsiva della calcolosi dell’uretere distale e la terapia endovescicale delle cistiti chimiche associate all’immunoterapia con Bacillo di Calmette Guerin (BCG).
a chirurgia renale percutanea è da tempo praticata presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli. L’accesso percutaneo consente di poter trattare la calcolosi renale e patologie della pelvi renale di natura non calcolotica quali la stenosi del giunto pielo-ureterale. L’équipe urologica del Fatebenefratelli ha eseguito numerosi interventi di questo tipo. L’originalità dei dati presentati al congresso mondiale di endourologia consiste nell’applicazione dell’accesso percutaneo per il trattamento simultaneo della stenosi post-chirurgica del giunto pielo-ureterale e della calcolosi renale ad essa secondaria in pazienti che erano stati precedentemente trattati mediante endopielotomia retrograda ureteroscopica per malattia del giunto pielo-ureterale. I risultati della casistica dimostrano come la metodica, eseguita tra l’altro in anestesia spinale, sia sicura ed efficace. La persistenza dei risultati nel tempo è stata dimostrata mediante un follow-up di circa 5 anni che dimostra un efficacia mantenuta nel 90% dei pazienti.
“La calcolosi delle vie urinarie rappresenta una delle patologie che più frequentemente affligge la popolazione occidentale – precisa il dr. Imperatore – un ospedale dotato di pronto soccorso si confronta quotidianamente con pazienti affetti da colica renale. Ci si trova spesso a dover selezionare i pazienti da dover ricoverare e sottoporre ad interventi chirurgici da quelli da dimettere dal pronto soccorso in attesa di una eventuale espulsione spontanea del calcolo. La ricerca farmacologica ha offerto negli ultimi anni l’opportunità di poter trattare alcuni pazienti selezionati con farmaci in grado di promuovere l’espulsione spontanea del calcolo. Questo approccio terapeutico viene chiamato “Terapia Medica Espulsiva”. L’esperienza condotta dalla nostra équipe urologica, presentata al congresso, ha visto l’impiego della silodosina, un farmaco alfa bloccate dotato di spiccata uro-selettività e quindi di minori effetti cardiovascolari. Il farmaco, assunto quotidianamente, è in grado di favorire l’espulsione spontanea del calcolo in una percentuale considerevole (circa l’88%) dei pazienti, garantendo un miglior profilo di sicurezza cardiovascolare grazie alla sua maggiore uro selettività. Questo dato, qualora confermato da ulteriori studi scientifici, risulterebbe particolarmente vantaggioso soprattutto nella popolazione anziana, sempre più rappresentata nella società moderna e sempre più gravata da comorbidità cardiovascolari”.
“ Il carcinoma vescicale rappresenta una delle neoplasie urologiche di più frequente riscontro – continua il Dr. Di Meo – circa il 70% di esse non necessita di una terapia chirurgica radicale. Quest’ampia fetta di pazienti richiede tuttavia, in molti casi, terapie finalizzate a ridurre l’incidenza di recidiva e di progressione della malattia verso livelli di aggressività maggiori. La terapia immunologica endovescicale mediante l’impiego del Bacillo di Calmette e Guerin (BCG) risulta essere, allo stato attuale, la strategia più efficace in tal senso, soprattutto in pazienti con rischio alto di recidiva e progressione. L’esperienza maturata dalla nostra èquipe ha dimostrato che l’impiego endovescicale della combinazione di acido ialuronico e condroitin solfato, è in grado di migliorare in maniera significativa e duratura nel tempo la sintomatologia nei pazienti con cistite da BCG refrattaria ai trattamenti tradizionali senza apparentemente influenzare l’evoluzione della malattia tumorale. L’esperienza maturata nella nostra struttura, dove vengono effettuate settimanalmente numerose sedute di immunoterapia endovescicale, ha ricevuto la sua attenzione per il significativo contributo apportato alla comunità internazionale nell’ambito del trattamento di seconda linea di questa complicanza ancora “orfana” di un trattamento efficace, duraturo e codificato nei protocolli clinici. Si tratta ovviamente di dati iniziali ma sicuramente di prezioso valore clinico e scientifico”.
Il riconoscimento internazionale del lavoro svolto e dei risultati ottenuti rappresenta uno stimolo forte alla prosecuzione del cammino avviato nell’interesse in primis del paziente e poi della crescita della comunità scientifica tutta.
di Redazione