Mondiali, Longo Borghini bronzo nella prova su strada donne
A Valkenburg deludono gli Under 23 ma non le ragazze: dietro a Vos e Neylan c’è la 21enne di Ornavasso. Sesta la Ratto. Felline solamente 39esimo tra gli juniores. Oro al kazako LutsenkoValkenburg, prima medaglia azzurra: bronzo alla Stricker – Mondiali, sfida Gilbert-Sagan. Ma la Spagna è una corazzata Buone notizie per il ciclismo azzurro al femminile. Elisa Longo Borghini ha infatti chiuso terza la prova in linea donne conquistando così la medaglia di bronzo ai mondiali di Valkenburg. L’oro è andato alla canadese Marianne Vos. Medaglia d’argento per l’australiana Rechel Neylan. Sesta l’altra azzurra Rossella Ratto. La Longo Borghini ha tagliato il traguardo con 18 secondi di distacco dalla canadese. La Vos, al suo secondo successo iridato in carriera, subentra nell’albo d’oro a Giorgia Bronzini, vincitrice delle ultime due edizioni e oggi ventesima.
La gioia della Longo Borghini – “Sono soddisfatta e felicissima”, dice l’azzurra, classe 1991, figlia dell’olimpionica dello sci nordico Guidina Dal Sasso. “Oggi ha vinto la più forte, Marianne si merita questa maglia perchè ha dimostrato tutto l’anno di essere la numero uno. Io ho lottato fino alla fine, lei è un fenomeno ma non ho paura di lei. Ancora non ci credo di avere conquistato una medaglia. Fino a due anni fa non ero mai stata a un mondiale e nemmeno ad un europeo e desso sono qui con questa medaglia al collo dopo averne conquistata una a cronometro agli europei”, aggiunge. “Tatticamente abbiamo corso bene, volevamo provare ad anticipare la Vos e avere la Ratto davanti si è rivelato fondamentale. Nell’ultimo giro sul Cauberg Marianne è partita fortissimo. Pensavo di poterla seguire ma non ce l’ho fatta”, spiega ancora.
“L’australiana Neylan è stata la vera sorpresa; a quel punto ho cercato solo di difendermi e sul rettilineo finale ho dato tutto per prendere questa medaglia. Ringrazio tutte le mie compagne, in particolare la Cecchini e la Ratto, come sempre l’unione è stata la nostra forza, e poi ringrazio il nostro ct Edoardo Salvoldi che riesce sempre a tirare fuori il meglio di noi e rendere vincente questo gruppo. Mi auguro che questo podio iridato sia un punto di partenza per crescere ancora”, conclude.
Deludono gli Under 23 – Italia lontana dal podio invece nella gara Under 23. Ha trionfato il kazako Alexey Lutsenko, primo davanti al francese Bryan Coquard e al belga Tom Van Asbroeck nell’epilogo in volata che ha relegato gli azzurri a posizioni di rincalzo. Il migliore alla fine è stato Fabio Felline, 39simo.
“E’ mancato il risultato ma la squadra ha corso bene e i ragazzi hanno dimostrato di esserci”, dice il tecnico Marino Amadori. “Ci aspettavamo che questo circuito facesse più selezione ma all’inizio è andata via subito una fuga e così dietro nei primi giri si è corso a una media molto bassa che ha fatto si che il gruppo restasse numeroso. Felline, Villella, Cattaneo e Bongiorno in salita hanno dimostrato di esserci. Fedi è stato bravo a provarci da lontano. Le cose si erano messe bene per noi, eravamo tutti davanti. L’unica sbavatura da parte nostra c’e’ stata nel finale sull’ultimo passaggio sul Cauberg”, aggiunge.
“Mi sentivo bene e per provare a vincere avevo bisogno di una gara dura”, spiega Felline. “Per questo ci ho provato più volte in salita, speravo di riuscire a fare selezione e portare via un gruppetto di 15/20 corridori ma così non è stato. Nell’ultimo giro ho sbagliato io, in discesa sono rimasto troppo indietro e ho dovuto fare il Cauberg a tutta, in rimonta -prosegue-. Poi ho inevitabilmente pagato lo sforzo sulle gambe, dai 1500 metri ai 500 all’arrivo sono rimasto al vento per risalire il gruppo e praticamente non ho nemmeno potuto disputare la volata. Purtroppo è andata così comunque correre in maglia azzurra è stata sicuramente un’esperienza importante”.
di Redazione