Giornata nazionale Down sul tema del lavoro
Otto storie di ragazzi su Fb. Domani in piazza i volontari Alice, Francesco, Giorgia, Matteo, Nicola, Sandra, Simone e Spartaco: sono loro i protagonisti della Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down, promossa da Coordown Onlus (Coordinamento nazionale associazioni delle persone Down) per domani e dedicata quest’anno al tema del lavoro. Otto ragazzi e ragazze raccontano la loro storia e la loro esperienza lavorativa in altrettanti video da seguire e da condividere sul sito e sulla pagina Facebook del coordinamento. Per scoprire che l’integrazione nel mondo del lavoro non solo è possibile ma in alcuni casi è già una realtà. Le persone con sindrome di Down – sottolinea Coordown – non sono tutte uguali. Ce ne sono che non sono in grado di lavorare; molte altre, invece, hanno enormi potenzialità e sono capaci di svolgere una professione con impegno, costanza e soddisfazione. Serve però, sottolineano, maggiore sostegno da parte delle istituzioni, più comunicazione tra gli enti territoriali e più coraggio e fiducia da parte delle aziende, pubbliche e private, per investire in questi ragazzi. Dall’ultima indagine CoorDown risulta che solo il 13% delle persone con sindrome di Down lavora stabilmente, con un contratto a tempo determinato o indeterminato. Difficoltà croniche dei Centri per l’impiego, assenza di controlli e di figure mirate come il “diversity manager” all’interno delle aziende, mancato rispetto degli obblighi di assunzione: questo è il quadro estremamente critico in materia di integrazione lavorativa delle persone Down, nonostante il grande lavoro sul territorio di numerose associazioni. Domenica 14 ottobre la Giornata Nazionale si celebrerà in oltre duecento piazze italiane, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i ragazzi, le famiglie e i volontari delle associazioni distribuiranno materiale informativo sulla sindrome di Down e offriranno una tavoletta di cioccolato (realizzato con cacao equo e solidale) in cambio di un contributo per sostenere i progetti delle 73 associazioni che fanno capo al coordinamento.
di Redazione