Pianeta Donna: Giusi Bettoni, quando l’etica incontra la bellezza dei tessuti
Non solo fibre naturali come i cotoni naturali, i lini, le lane, ma anche nuove tecnologie che consentono di immaginare e realizzare nuovi filati. Che sono ecosostenibili, ma soprattutto belli, tanto da dare vita a meravigliosi abiti, come quelli che hanno sfilato sulle passerelle del ‘Green Carpet Challenge’ di Livia Firth. A raccontare all’Adnkronos l’avventura di anni di ricerca che sfociano poi in C.l.a.s.s (Creativity, lifestyle and sustainble synergie) è Giusy Bettoni, la fondatrice della prima eco-library italiana.
O meglio, “l’unica ecolibrary a livello internazionale – spiega Bettoni – dove racchiudiamo tutte le novità dal punto di vista della creatività e dell’innovazione, a patto che tutto questo sia anche in linea con la responsabilità nei confronti dell’ambiente. Per cui è un fiorire non solo di fibre naturali (cotoni naturali, i lini, le lane, tutti sempre strettamente organici), ma anche delle nuove tecnologie che ci hanno portato a presentare filati come il ‘new life’ che è un poliestere riciclato derivato da bottiglie di plastica, ma con una catena di fornitura totalmente italiana e con processi meccanici e non chimici che hanno dato luogo a meravigliosi abiti”.
“Per passare poi – aggiunge .- a tutte quelle fibre che sono nell’ambito delle risorse rinnovabili, presenti in natura che si rinnovano annualmente ma che hanno delle performance altamente tecnologiche”.
Tanti i brand che hanno scelto C.l.a.s.s.: “la nostra fondazione risale al 2007, che sembra poco ma è un altro secolo e tutte le vicissitudini economiche del nostro Paese parlano chiaro. Adesso ci conoscono in tanti a livello internazionale, abbiamo aperto anche degli showroom a Londra, Helsinki e recentemente a Madrid. Siamo a macchia d’olio su tutti i designer più importanti a livello internazionale così come tantissime start up e le scuole più prestigiose a livello internazionale che cercano un ingrediente giusto per delle ricette sempre nuove”.
Rispetto ai progetti futuri e a nuove collaborazioni, “torniamo nel mondo partendo comunque da Milano perché è un progetto che nasce qui e con un tessile molto italiano almeno per quanto riguarda la ecolibrary”.
“Due le grandi collaborazioni in questo momento: una – racconta Bettoni con i paesi scandinavi col Nice (Nordic Iniziative Clean and Ethical) di cui vediamo una mostra che è stata fatta a giungo di quest’anno vicina a un convegno internazionale a cui hanno partecipato più di 1100 brand a livello internazionale dove si è parlato di moda e sostenibilità, con 15 dei designer più importanti dei paesi scandinavi dove tutti i tessuti erano stati dati da C.l.a.s.s. ed è una collaborazione che va avanti dal 2009”.
La seconda, “che è proprio un fiore all’occhiello, che un’altra volta strizza l’occhio tanto all’Italia, è la collaborazione con il ‘Green Carpe Challenge’ di Livia Firth, questo progetto dinamico nato per portare sulle passerelle degli eventi più importanti celebrities che vestono in maniera responsabile, dove tutta la parte dei tessuti è affidata all’ecolibrary che ormai gestiamo in completa comunione con il ‘Green Carpet Challenge'”.
Per Bettoni dunque non solo è possibile coniugare ecosostenibilità e moda, ma “è bellissimo farlo, perché finalmente abbiamo degli ingredienti nuovi che fino a ieri non esistevano. Per cui chi ha voglia di misurarsi con espressioni creative e tecnologiche altissime oggi ha la possibilità”.
La più recente uscita pubblica di C.l.a.s.s. è stata al White di Milano: “dal 2007 abbiamo trovato in questa manifestazione di grandissima innovazione e ricerca la nostra partnership, il nostro porto ideale dove confluisce sia l’ecolibrary – ed è la prima manifestazione di moda a ospitare una ecolibrary di tessuti – e allo stesso tempo tutti brand italiani ma non solo che ci seguono come C.l.a.s.s. e si presentano sempre con delle collezioni di altissimo livello di ricerca innovativa e di moda“.
di Redazione