LA SVOLTA ATTRAVERSO LA RICONQUISTA DELL’EDUCAZIONE
L’espressione inflazionata del momento: crisi di valori. La sentiamo ovunque.
Ovunque è il suo luogo: in famiglia, nelle prediche parrocchiali, per le strade, nelle scuole, sui luoghi di lavori, tra persone avanti con gli anni e tra i giovani.
“Crisi di valori” è un “refrain”, è l’assunto che mette d’accordo l’intera società. L’unico elemento che non discrimina classi sociali né età.
Il partito, per assurdo, “Crisi di Valori” supererebbe sbarramenti ideologici e clientelari. Sarebbe l’unico grande partito entro cui convergerebbe ogni forza, probabilmente ci troveremmo di fronte ad una dittatura della Crisi!
E’ così? Siamo in questo regime di abbrutimento?
Forse siamo confusi e stanchi e ci sentiamo demotivati ma, la nostra natura di persone con senso di responsabilità verso il futuro, ci dice che non siamo vinti e, che l’aver raggiunto la consapevolezza della condizione, rappresenta l’abbrivio al recupero di chi siamo e di chi rappresentiamo nell’Universo: la nobile società umana.
Il livello della crisi è al suo apice e se è vero che dopo l’apice c’è il rientrare in una forma di composto equilibrio, l’osservazione che possiamo fare è che è il momento di tamponare le falle, eliminare quello che abbiamo “imbarcato” e che ci ha portati sotto la linea di galleggiamento della rispettabilità, e riprendere la rotta della civiltà e del progresso.
Raggiungere la meta significa remare, ovvero compiere quei passi semplici e continui, fondamentali a vincere lo stallo. Questo remare è al di fuori del senso figurato, compito complesso e meraviglioso delle scuole.
Fin dalle prime classi, ancor prima di quelle elementari, in quelle materne, dove per la prima volta i piccoli uomini e le piccole donne, si trovano a “gestire” rapporti sociali e ad apprendere il significato di ciò che li circonda.
Sembrano concetti banali: rapportarsi nella società, apprendere il significato di cio’ che vive intorno ma questo, è il taglio dell’abito mentale, è la formazione culturale, che legittima il livello di una società.
Eppure lo Stato, che certo avrà consapevolezza di questo, è distratto, non garantisce un buon servizio, non garantisce quindi, qualità di vita e di futuro.
Le scuole pubbliche, quelle che dovrebbero rappresentare il fiore all’occhiello di uno Stato moderno e capace, hannocarenze di ogni tipo: di messa in sicurezza secondo le norme europee, di strumentazioni di apprendimento idonee, di palestre adeguate allo svolgimento di attività fisica, cosa che molti fanno rivolgendosi a palestre private. Diversi edifici e dico diversi e non alcuni, presentano poi, tracce di contaminazione da fibre di amianto, cosa che sappiamo determinare patologie gravi a livello respiratorio.
Si aggiunge a questi aspetti, quello fondamentale dell’insegnamento.
L’opera dell’insegnante inizia nel suo approccio con i ragazzi e continua nel cercare di incuriosirli verso la materia d’insegnamento, creando così una condizione di approvazione e di benessere nella classe.
A volte questo accade, molti insegnanti sentono una responsabilità morale, oltre quella dello svolgimento di un compito per un compenso. A volte questo non accade. Allora con un percorso parallelo si affiancano le scuole private o paritarie. Anche in quest’ ambito ci sono note di merito e di demerito ma, sempre nell’ottica costruttiva, vogliamo parlare dell’esperienza positiva e quindi di una scuola che è l’esempio ad “alta definizione” per quanto concerne atmosfera “condizionata” in modo da svolgere in serenità non meramente i programmi ma una parte sostanziale di vita, apprendendo regole di convivenza, regole di approccio alla conoscenza, e i fondamenti della cultura, in breve il luogo dell’educazione.
Parliamo della fondazione Romano Guardini, senza scopo di lucro, autofinanziata, anche con l’ausilio delle famiglie, e quando le famiglie non arrivano a coprire l’impegno subentra il conforto di borse di studio. La Fondazione si propone attraverso le scuole dell’Istituto Sacro Cuore di accompagnare la crescita umana dei ragazzi, fornendo loro gli strumenti per trovare la strada che è dentro di sé, e che sarà percepita attraverso il confronto con le realtà.
E’ il motivo per cui si svolgono attività sociali a sostegno della città di Napoli attraverso una rete di partner fra i quali il Rione Sanità, il Banco Alimentare e così via.
La scuola che potrebbe dare l’impressione di un contenitore “bloccato”, è in realtà il supporto alla libertà e alla crescita in una dimensione valorizzante non solo l’individuo, non solo la società ma, lo stesso Territorio, e sappiamo quanto questo sia importante.
In questo luogo si progetta, nel rispetto delle individualità, il futuro, con l’ausilio di un corpo insegnante “educato” a sua volta, a ritenere il confronto umano , l’attenzione alle personalità, l’elemento imprescindibile da cui partire per fornire l’Educazione.
Ebbene, in quest’ottica si muove l’importante realtà scolastica delle scuole dell’Istituto del Sacro Cuore a cui le famiglie di Napoli e in primis gli allievi, riconoscono grandi meriti.
Questo, nonostante la Fondazione Antonio Guardini, sia oggetto di un’errata valutazione e tassata come un’azienda di profitto.
L’errore di valutazione esiste e porta con sé la dimensione naturale della correzione cosa auspicata da tutti coloro che credono che la giustizia sia un diritto.
Ecco un punto di ricostruzione di noi stessi e di scardinamento della “crisi di valori”: il valido supporto alla crescita dell’Educazione e la Giustizia.
A cura di Brunella Postiglione