Creta
Un’estate straordinariamente lunga e soleggiata quella di Creta, che per molti mesi accoglie turisti da tutta Europa: l’indiscutibile bellezza delle spiagge e la fama dei siti archeologici sono importanti motivi di richiamo. Ma di certo non i soli, in una terra che presenta un’incredibile mosaico di paesaggi e angoli ancora autentici, da scenari di aspre montagne a spiagge di sabbia fine, orlate di altissime palme, come quelle delle vicine coste africane. E’, però, nell’interno dell’isola che si scoprono i paesaggi più intatti, tra piccoli, silenziosi villaggi ancora lontani dalle grandi correnti del turismo estivo.
Tappa principale del viaggio, è il capoluogo dell’isola: la città di Iraklìo. Qui si arriva innanzitutto per visitare il museo archeologico, tappa indispensabile per conoscere la civiltà minoica e ammirare la quasi totalità dei ritrovamenti avvenuti nei diversi siti dell’isola, e si scopre una città dai piacevoli contrasti: quartieri moderno e mura veneziane, piazze raccolte e palazzi antichi, strade tortuose e l’animazione del più importante porto cretese. Ancora chiude la città verso la terraferma una cinta difensiva, lunga circa 5 km, innalzata dai Veneziani nel XV secolo. A fianco del porto principale, tra i più attivi dell’Egeo, è il vecchio bacino, oggi porto peschereccio.
Il Museo Archeologico è ospitato in un palazzo del 1933 e raccoglie ricche collezioni di ceramica, glittica, metallurgia e oreficeria, nonché gli straordinari affreschi ritrovati nei principali palazzi cretesi e qui parzialmente ricomposti. Particolarmente importante, è il Disco di Festo, rinvenuto nel 1908 e databile intorno al 1700 a. C., che riporta sui due lati segni e geroglifici incisi nell’argilla, dal significato ancora misterioso; ancora, la Dea dei Serpenti, dal santuario di Cnosso ed il prezioso Rython a Testa di Leonessa, in alabastro, ritrovato anch’esso nel santuario del palazzo di Cnosso.
Gran parte di quanto è oggi visibile a Knossòs si deve all’opera di ricostruzione voluta da Arthur Evans. A tutti (o quasi) è noto il favoloso mito di cui è protagonista questo palazzo: nelle sue fondamenta, rinchiuso nel labirinto, dimorava il Minotauro. Oggi è perfettamente visibile come doveva essere molti anni fa questo amestoso palazzo: si entra nel cosiddetto cortile ovest, chiuso a sinistra dalle mura della facciata occidentale; la celebre sala del trono, ornata di affreschi, contiene l’antico trono e il bacino lustrale; il mégaron del re, con il trono, il simbolo della bipenne e scudi affrescati.
Ma Creta offre anche tanto divertimento e tutta la bellezza tipicamente semplice delle località greche. Si beve la saumàda, tipica bevanda a base di latte di mandorla, ai tavoli dei caffè che si specchiano nelle acque del Lìmni Voulisméni, laghetto formatosi nel cratere di un antico vulcano. Siamo ad Agios Nikolaos, un moderno e vivace centro turistico, che da una punta rocciosa guarda l’ampio e luminoso golfo di Mirabello.
Ciò che distingue Festòs dagli altri centri minoici e ne determina la straordinaria importanza è la presenza visibile di due palazzi, l’uno sovrapposto all’altro. Dall’ingresso si raggiunge l’angolo nord: a destra i resti di case ellenistiche e, sotto, otto bassi gradoni del presunto teatro.
Un’isola dove si può trovare mare, sole, divertimento, svago e natura è tutto ciò che si può chiedere ad una vacanza: tramonti mozzafiato sul mar Egeo, delfini, onde, piccoli locali dove le luci si specchiano nell’acqua salata poco distante. Insomma, un’estate non può essere estate, se non si è mai provato cosa significa fare un tuffo nell’aria e nel mare della Grecia.
A cura di Roberta Morano