Il CORVO E LA COLOMBA

Cara Rossella,

sono un ragazzo indiano, adottato quando avevo 5 anni, forse troppo sensibile, forse con ancora tanti traumi da superare. In questo periodo sono triste ed avvilito perché ho preso una sbandata per una ROSSELLA 1coetanea, collega di università. E’ la prima volta che mi sento coinvolto in modo totale, che provo così forti sentimenti, e mi pento, dopo il suo comportamento sleale, di averle regalato affetto ed emozioni. Ho sempre cercato di accontentarla su tutto quello che desiderava avere, e pur non avendo disponibilità economiche sufficienti, ho lavorato saltuariamente e mi sono fatto prestare i soldi da un mio amico carissimo, che però mi aveva messo in guardia su questa ragazza troppo “perfetta”, ma io, pensando fosse geloso ed invidioso della mia felicità, non ho voluto dargli ascolto. Dopo sei mesi di sogno, in cui tutto sembrava andare di bene in meglio, lei comincia a raccontare di genitori malati, parenti e amici ospiti a casa e tante altre scuse per non uscire. In breve la vedo con un altro, e poi ancora un altro e così miseramente scopro che ha sempre fatto questo, che mentre sta con me esce con altri, a diversi orari. Non ho il coraggio di dirle nulla. Aspetto che lei confessi. Perché non essere sincera? Perché illudermi e farmi fare la figura dell’imbecille? Sarebbe stato meglio per me non essere adottato e rimanere nella mia campagna indiana, nel fango e tra i vecchi che ci assistevano nell’orfanotrofio. Lì non avrei sofferto. Lì sarei stato  uguale agli altri.

Mathias

Caro Mathias,

le tue ultime parole mi lasciano senza respiro. La tenerezza ed il candore con cui hai scritto questa lettera sono commoventi. Io non posso aiutarti a farti comprendere che è così che va la vita, e che bisogna accumulare tanta esperienza per discernere chi è sincero da chi mente. Ed anche se tu lo avessi già imparato, sappi che quando sei innamorato nessuna regola, nessuna conoscenza, nessuna scaltrezza assume valore o ti cautela da amarezze e delusioni. Non farti angosciare da questi tristi pensieri e sappi che bianchi, mulatti, cinesi, eschimesi, tutte le razze e gli abitanti della terra hanno subìto una delusione d’amore, e non perché di pelle diversa! Molti anni fa lessi un racconto molto delicato che ora mi sovviene, e che spero riportare almeno nelle sue parti importanti. Non è una “cura” per la tua amarezza, ma soltanto un modo per farti comprendere che alcune cose della nostra esistenza sono destinate ad andare in un certo verso e che a volte è necessario imparare a dirsi “addio”.

Rossella Argo

Un giorno bianca colomba, la più corteggiata tra gli uccelli,chiese consiglio al gufo, che sembrava assente di giorno, perché aveva gli occhi chiusi, ma ascoltava con attenzione ogni cosa accadesse intorno.

“Gufo, so che mi ascolti anche se hai gli occhi chiusi. Devo chiederti una cosa, cosa pensi di Corvo?”

Gufo conosceva bene Corvo. Corvo forse non era bello come gli altri uccelli, ma aveva un cuore gentile e senza aprire gli occhi le rispose: “Perchè mi chiedi cose a cui hai già risposto da sola? Perchè mi chiedi di lui?”

E Colomba: ” Perchè Corvo mi incuriosisce, così misterioso, cosi poco loquace. Così diverso da me. Vorrei volare un pò con lui, ma non vorrei mi facesse male”

Gufo:”Conosco Corvo, qualche notte lo sento lamentarsi contro la luna perchè è più scuro degli altri, ma è buono, forse molto più degli altri e di me”.

Colomba ringraziò e iniziò a librarsi libera e leggera nel cielo: era bella con il suo colore bianco…Come non poteva essere bella e buona una creatura così bianca e fragile? La vide avvicinarsi a Corvo :“Ciao Corvo, se prometti di non farmi male io volerò con te”. Corvo felice, sentiva battere forte il suo cuore…

Gufo guardò la scena e ascoltò: sapeva dove Corvo avrebbe portato Colomba, alle sorgenti del grande fiume, dove l’acqua giocava con l’aria creando arcobaleni di mille colori, nei quali Corvo volava completando con il suo nero, l’unico colore che in quell’arcobaleno mancava.

Colomba era entusiasta, Corvo era forte e possente e volava nel cielo sicuro, cacciando più volte i colombacci che la insidiavano. Poi arrivò la notte e Colomba tornò al suo nido, Corvo invece andò a raccontare alla luna la sua giornata e Gufo lo sentì, per la prima volta contento, per la prima volta veramente  felice.

I giorni passavano ed era bello vederli volare in cielo, Corvo sempre più entusiasta, Colomba al suo fianco. Gufo però notava uno strano comportamento in Colomba…Mentre passavano i giorni, l’entusiasmo di Corvo cresceva mentre quello di Colomba diminuiva…Infatti guardava sempre con più insistenza un colombo che beccava lì vicino. Gufo, che cominciava a capire, non si meravigliò il giorno che Colomba disse a Corvo che non si sentiva di volare e che voleva rimanere nel nido, mentre poi dopo iniziò a giocare con il colombo che girava lì intorno. E fece così anche gli altri giorni, con gli altri colombi o uccelli che incontrava.

La notte Corvo si struggeva, sentiva la mancanza di Colomba ma non capiva perchè lei volesse volare così poco con lui. Gufo non sapeva che fare e così lo chiamò.

“ Senti, Corvo, Colomba non è fatta per te, è di un’altra specie, forse dovresti lasciarla andare”

Corvo:”Cosa vuoi dire? Cosa sai?!”

Gufo:”Io non so nulla volevo solo dirti il mio pensiero”

Corvo volò via innervosito e mentre si allontava Gufo si pentì di non aver detto nulla di quanto sapeva.

Il mattino dopo Corvo si accorse di quello che non avrebbe mai voluto vedere : Colomba volava nel cielo con un altro uccello…Gli aveva preferito un compagno di volo. E si sentì morire, così amareggiato e deluso perchè Colomba gli aveva mentito.

Gufo vide Corvo fermarsi e nascondersi dietro un albero, e capì quanto fosse buono il cuore di quell’uccello nero e quanto invece fosse poco pulito il cuore della bianca e innocente Colomba.

Corvo disse  “ Sono così ferito… Continuerò a mostrare il bianco del mio cuore a Colomba sperando che lei capisca e pulisca il suo cuore dal nero e mi dica la verità”

Gufo tacque, non sapeva cosa rispondere.

I giorni passavano, a volte Colomba volava con Corvo, ma anche con altri uccelli. Corvo non le diceva mai che sapeva e lasciava che Colomba inventasse ogni giorno una storia nuova a cui faceva finta di credere.

Gufo non capiva, non riusciva a credere a quello che avveniva. Un corvo nero dal cuore buono e gentile e una timida e bianca colomba dal cuore nero e ingannevole come pochi. La storia non è finita…Corvo è ancora lì che aspetta che Colomba gli dica la verità.

Gli uccelli diranno “E’ proprio uno stupido Corvo, non capisce nulla”

E il Gufo risponde “Corvo non è stupido, è solo innamorato”.

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