ADDIO INCONTINENZA CON LA NUOVA TECNOLOGIA NMS – VEDI IL VIDEO
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Le telecamere di Donna Fashion News – Per la Rubrica di approfondimento di Medicina News – Nella sala operatoria del Fatebenefratelli di Napoli,per seguire l’intervento chirurgico di colonproctologia del dottor Domenico Barbato. Presso il Fatebenefratelli si è tenuto di recente un corso istituito dall’ACOI – Associazione Italiana Chirurghi Ospedalieri – che con sguardo introspettivo ha promosso una terapia basata sull’elettrostimolazione, la NMS, dimostratasi efficace nelle patologie disfunzionali del segmento colon proctologico; presso il suddetto istituto ha preso vita una importante kermesse sulla tematica in oggetto, cui è seguito un intervento di neuro modulazione sacrale su di una paziente con disfunzioni colon-rettali .
Il Dottor Domenico Barbato (in foto), specialista di Colonproctologia del “Centro Pelvico Osp. Buon Consiglio Fatebenefratelli, ci ha spiegato le sofisticate tecniche adoperate.
Anzitutto: in cosa consiste il corso e quali sono le finalità formative ?
Il corso è dell’ ACOI, la più importante società che esiste in Italia di chirurgia; è una scuola speciale che comprende non solo tutta la chirurgia colonrettale ma anche quella epatobiliare. La società prevede circa 10 corsi di formazione per chirurghi già specialisti; difatti si chiamano corsi di alta scuola di chirurgia e noi in questo caso siamo orientati verso quella colonproctologica o colon rettale; il direttore è il Prof. Gennaro Rispoli, Direttore Scuola Speciale di Proctologia – nonché direttore della Chirurgia Osp. Ascalesi – e i discenti sono tutti napoletani, tra cui me. Oggi ci interessiamo in particolare di un argomento solo, in quanto piuttosto ampio: quello della neuromodulazione sacrale; quest’ultima è una tecnica altamente specialistica applicata nei casi in cui vi è bisogno di aumentare la forza della muscolature del pavimento pelvico, in particolare della vescica o del retto. Tale metodologia è quindi indirizzata a tutti quei casi in cui abbiamo situazioni di incontinenza , fecale o urinaria, o di ritenzione urinaria cronica . Questa tecnologia prevede l’applicazione di elettrostimolatori attraverso dei sottilissimi cavetti che somigliano ad un nervo aggiunto direttamente sul midollo spinale che non fanno altro che aumentare la potenza di questi muscoli deputati appunto alla ritenzione o fecale o urinaria a seconda di quello che cerchiamo.
Chi è il pioniere di tale terapia? Nel 1988 in Italia abbiamo cominciato proprio a Napoli e vi erano solo due centri in Europa. In Belgio c’ è stato il primo impianto per vescica ; poi noi a Napoli abbiamo iniziato ad adoperare tal tecnologia presso il Policliinico e dall’ora di impianti ne abbiamo fatti moltissimi; la multinazionale è statunitense e quindi anche negli Stati Uniti abbiamo questi centri, ma sono centri di eccellenza; ovviamente non tutti possono dedicarsi a questo tipo di chirurgia altamente specialistica.
Qual è la sintomatologia minima, necessaria ai fini dell’attuazione della NMS- neuro modulazione sacrale?In genere di minimo c’ è poco, nel senso che un paziente con incontinenza ai gas difficilmente si pone un problema così importante, a meno che non sia davvero un problema davvero considerevole per il paziente stesso; ma il problema è che i pazienti sono normali soggetti che non hanno malattie particolari o addirittura non presentano patologie; e molto spesso sono costretti a vivere una vita negletta, circoscritta, alla propria casa. Al punto che risulta difficile poter uscire, fare la spesa, entrare in autobus o passeggiare per strada sapendo di poter correre il rischio di perdere le urine o le feci inconsapevolmente; si può dire che sono praticamente costretti a vivere isolati dal mondo per questo tipo di patologia.
C’è bisogno di condizioni fisiche specifiche idonee affinchè non si creino impedimenti rilevanti durante l’operazione? Generalmente no. Si tratta di un intervento che viene eseguito in posizione supina, a pancia sotto e in anestesia locale, in sala operatoria. Siamo quindi facilitati dato che non dobbiamo eseguire un’anestesia spinale o generale; ma abbiamo necessità che il paziente durante l’ intervento abbia i riflessi rettali presenti.
Il trattamento basato su piccoli impulsi elettrici può portare aggravamenti nelle persone che presentano patologie cardiopatiche? Assolutamente no dal momento che il distretto è specifico; noi andiamo a stimolare direttamente l’innervazione sacrale, sul plesso pudendo, il che presuppone che l’intervento nel complesso è del tutto localizzato in quanto adoperiamo sui nervi deputati a questo.
Ad avvenuta diagnosi clinica delle disfunzioni dell’apparato colon proctologico, si procede con l’intervento; quali sono le fasi ed in cosa consiste il processo di elettrostimolazione del nervo sacrale? Vi sono due fasi; non impiantiamo direttamente nel paziente un pacemaker definitivo ma lo sottoponiamo ad un test di neuromdulazione. Il test consiste nell’avere un pacemaker temporaneo esterno proprio per evitare di sottoporre il paziente inutilmente ad un impianto ed evitare di spendere una quantità di denaro notevole. L’impianto definitivo non viene eseguito subito in prima istanza, anche per un problema economico; impiantare in un paziente un pacemaker definitivo, senza sapere se troverà vantaggio da questo, è un aggravio per il sistema sanitario dal momento che il pacemaker ha un elevato costo che è ovviamente spalmato su quelli che possono essere i costi di un paziente incontinente nel corso della sua vita (è più che retribuito); così il costo di un pacemaker è di gran lunga inferiore se volessimo pensare ad un incontinente che non effettua tale intervento: sicuramente a vita sarà soggetto a pannoloni, visite frequenti, medicinali, che sono presidi che comunque il sistema sanitario ha il dovere di pagare.
Nella fase post-operatoria i pazienti lamentano particolari effetti collaterali?
Assolutamente no; l’unico disturbo è avere questa sensazione di impulsi continua a livello vescicale/ rettale; senza dubbio dolori e sensazioni sono soggettivi da soggetto a soggetto ma di per sé non è dolorosa né la tecnica, nè l’intervento e nè tantomeno il portare l’impianto durante la vita quotidiana.
Di anno in anno aumentano sempre di più le persone che presentano disturbi correlati all’incapacità di minzione e defecazione o, al contrario, incontinenza. Stando a queste statistiche, quanti casi approssimativamente trattate mensilmente Per quanto riguarda la neuromodulazione possiamo dire che non sono tantissimi i casi anche perchè questi soggetti sono nascosti e non sono in grado di “venire avanti”; molto spesso non sono informati su queste tecnologie dagli stessi medici di famiglia in quanto è una sezione altamente specialistica; per cui è una nicchia il numero di pazienti che ricorre ad una diagnosi precisa e che consequenzialmente effettui tale intervento.
*( La redazione esprime un ringraziamento speciale al Professor Giovanni Barone, direttore dell’eccellente Unità Operativa Complessa di Chirurgia Ospedaliera Buon Consiglio Fatebenefratelli, che ha permesso di rendere partecipi i giornalisti in tutte le fasi teoriche e pratiche).
A cura di Alessia Viviano