LA POESIA NEL CONTESTO CITTADINO

Vivere in città ha anche i suoi risvolti negativi. E’ dotata di servizi di ogni genere, ma c’è anche il

POESIA 1caos del traffico automobilistico e lo smog che non ci fa respirare aria pura. I ragazzi hanno più

faciltà a recarsi a scuola ed al divertimento, ma sia gli adulti sia i ragazzi hanno perso il piacere

del contatto con la natura.

Passiamo ore al computer, ma non abbiamo modo di percepire le mutazioni del paesaggio che ci

circonda al cambio di stagione, avendo perso anche il gusto di una corsa nei prati,

dei colori della natura e dei suoi profumi.

Utilizziamo in maniera eccessiva auto e motocicli, quando potremmo raggiungere vicine

destinazioni dando un diverso significato alla passeggiata che stiamo facendo.

La poesia civile europea del novecento ha messo in risalto tutte queste problematiche e tutti gli

effetti che hanno creato su di noi e sullo sviluppo urbano.

Umberto Saba nei suoi scritti evidenzia quanto sia fastidioso il vivere freneticamente in una città

come la sua Trieste, che definisce “l’ingombrante spiaggia” e quanto ci sia invece nel suo animo

shivo e riservato la ricerca di posti solitari e silenziosi che definisce “cantuccio”.

Molti poeti contemporanei descrivono il nostro vivere metropolitano, il sacrificio mattutino di

svegliarsi all’alba per recarsi in lontani posti di lavoro. I loro pensieri che vagano sono paragonati

per analogia al movimento dei mezzi di trasporto che vagano.

Con la poesia anche un posto metropolitano riesce a trovare bellezza.

Il segreto della poesia è proprio guardare le cose senza apparenze.

Nella poesia moderna vi è anche descritto il nostro comportamento cittadino spesso indisciplinato al

cospetto delle regole urbane, tutto diventa un combattersi anche nelle semplici cose come osservare

un semaforo rosso,vivere nella comunità significa anche rispettare con gli altri la legalità

Solo quando non siamo presi dalla vita frenetica, ci accorgiamo di quanto sia vuota la nostra

esistenza e cerchiamo di colmare questi vuoti con la videodipendenza.

POESIA 3Perché Scrivo

Scrivo quando dentro di me

c’è un uragano nella foresta

e non si placa questa mia tempesta.

Scrivo quando il mare è calmo

e quando le onde sono sempre uguali,

quando la mia vita è bella e si riempie di colori.

Quando come una farfalla volo

e non mi faccio più acchiappare

e così nessuno le ali mi può staccare.

Scrivo perché la mia mimica facciale

a tutti sembra sempre uguale.

Scrivo su pezzi di carta scarabocchiati

che inondo con tutti i sentimenti

che sono quelli di oggi e quelli di ieri.

E’ così che i miei pensieri

Diventano emozioni

E staccandosi dai fogli di carta

Volano diritti al cuore.

POESIA 2

Luisa de Franchis)