Questione di genere
Kristina Schröder , tedesca e con una bambina ancora molto piccola, appena entrata nella fase dei perché e dei per come, per ovviare alla difficoltà di definire il genere di Dio , decide per una connotazione neutra, considerando la vicenda semplice spunto personale, e che tale sia per ogni famiglia. Polemiche. Dio , che le Sacre Scritture (n.t) designano come Padre del Cristo , giunto sulla Terra, sarebbe dunque considerato di genere maschile, secondo la tesi di Muller. Haderthauer, ministro degli Affari Sociali della Baviera, ritiene stupido ed eccessivamente intellettualistico l’approccio. Il teologo Imkamp, considera la vicenda addirittura opportunistica . Non addentrarsi in questioni teologiche, è alquanto difficile, ma un compromesso lo si può trovare. Dio, identificato, per quel che concerne l’insegnamento cristiano, con il Padre per eccellenza, non sarebbe né uomo , né donna. Non allarmiamoci gli articoli neutri, in questo caso, permangono nelle grammatiche. Si è letto spesso, a scuola magari , e la storia ce lo insegna, che l’uomo nasce, cresce, si evolve e defunge. Si evolve, dunque. L’evoluzione, alimentata con pagine scritte e aneliti di vita vissuta, con affetti e difficoltà esistenziali da affrontare, presuppone il pensiero, il libero pensiero. Il senso di responsabilità veicola l’evoluzione, ma questa deve esserci. Si cresce, si diventa adulti, si fa parte di una società, la si considera nelle discussioni, ci si espone per salvaguardarla, per criticarla, la si punta con il fucile delle considerazioni opportune o degli sbagli-calamità delle parole vane, a volte impercettibili. La donna, l’uomo, i bambini da educare. Abbiamo i tablets, scienziati di favolosa intelligenza, sapori inconfondibili di cibi meravigliosi, premi Nobel, opere letterarie infinitamente belle; abbiamo la specialità, l’elemento distintivo. Se un genitore intende , con buoni propositi,porre un problema all’attenzione di un figlio o cercarne una giusta soluzione, veicola in qualche modo l’evoluzione, e la coscienza esistenziale dell’Essere. Tutto è complicato dal bisogno impellente di ognuno, di appellarsi a una Verità corrente, che ci indichi un modus operandi, che ci dica di star facendo bene (il che a grandi linee può esser considerato un elemento positivo) ma rammentiamo anche, e nel 2012 ne sarebbe giunta l’ora, che esiste un metodo infallibile per giungere alla risoluzione di problematiche di tale spessore : la riflessione personale, il rispetto delle proprie idee e di quelle altrui.
Francesca Morgante