Gemma Gibbons:dopo la gloria olimpica di judo
Gemma Gibbons ricorda il momento più bello della sua vita, fotogramma per fotogramma, come se girato in alta definizione. Le grida di “Avanti Gemma!” sanguinamento in rumore bianco. Il suo livello soprannaturale della messa a fuoco e la sua strana intimità ha dato l’illusione che lei e il suo francese semifinale avversario, Audrey Tcheuméo, erano alle prese da solo. I passi indietro, scalpitare fuori il suo rivale più forte. Il dolore lancinante nel suo pollice sinistro. Il pensiero nella sua testa: duro, lei si stancherà. E quel momento, nella morte improvvisa minuti di recupero, quando ha rovesciato il campione del mondo in ippon per garantire una medaglia d’argento nel judo in classe 78kg a Londra 2012.
Il resto del mondo, ricorda solo il finale agrodolce. Testa di Gibbons che cade al tappeto, come in preghiera, prima di guardare al cielo e mettere in bocca quattro parole silenziose a sua madre, Jeanette, che ha nutrito la sua carriera prima di morire di leucemia, quando Gemma aveva 17 anni: “. Ti amo, mamma”
di redazione