MIA AMATA, MIA CARNEFICE

Cara Rossella,

ROSELLA 1da tutti sono considerato un marito paziente, innamorato, affettuoso ma, per la mia giovane moglie, non è mai abbastanza ciò che faccio per lei. Si lamenta sempre, spesso mi rimprovera di assurde mancanze nei suoi riguardi e poi, in presenza di amici e parenti, si mostra invece dolce e mansueta. Io cerco di accontentarla in ogni suo desiderio, sia dedicandole tutto il mio tempo libero, sia con sacrifici economici però sembra che nulla la soddisfi e pretende sempre più. Con le sue imposizioni, i suoi capricci sta distruggendo i miei sogni di serenità coniugale eppure il bisogno di averla accanto è più forte  di qualsiasi decisione di lasciarla. Forse sono stato troppo debole ed accondiscendente sin dal primo momento, forse avrei dovuto porre dei limiti alle sue bizze, forse avrei dovuto ribellarmi. Mi chiedo, pur amandola tanto, per quanto tempo ancora riuscirò ad avere tanta pazienza.

Tommaso

Mio caro lettore,

la tua pazienza durerà fin quando deciderai di essere la sua vittima, coinvolto con lei in questo strano ma tanto ricorrente gioco di squilibrato amore. La vostra è una coppia malata di reciproca schiavitù, nel senso che, pur sembrando ci sia uno schiavo ed un padrone, siete entrambi soggiogati e sudditi l’uno dell’altro, nel senso che nessuno vuole rinunciare all’altro. Nonostante la tua critica lucidità, è indubbio il timore di perdere questa donna da cui ami sentirti vessato. Hai mai pensato di lasciarla, anche se per breve tempo, almeno per controllarne la reazione? C’è mai stato un evidente scatto di insofferenza, una forte reazione da parte tua? Penso di no, perché dalle tue parole si legge il terrore dell’abbandono che ti spaventa più della consapevolezza di vivere un rapporto esasperante. Sapessi quante persone vivono crogiolandosi in questo squilibrio affettivo, persone intelligenti, colte, con ruoli di prestigio che però divengono succubi del partner e delle loro vessazioni. Non voglio spaventarti ma questa tua dipendenza aumenterà sempre più e sempre più tu cercherai di accontentarla, sperando renderla felice e vederla appagata e compiaciuta. I tuoi sforzi, la tua dedizione ,i tuoi sacrifici saranno inutili fin quando non capirai che in fondo il vincente potresti essere tu…Basterebbe dire un solo “no”  e mantenere il punto per ricevere rispetto e considerazione. Attento però poi a non cadere nella triste trappola delle sue lacrime, delle implorazioni, delle sue false promesse di cambiamento, impegni che saranno dimenticati non appena si sentirà rassicurata nuovamente dal tuo amore e dalla tua dedizione di uomo ancora troppo fragile, facilmente influenzabile dalle sue parole. Un rapporto di amore soddisfacente deve essere paritario, senza disagi né rivendicazioni, né ricatti, né ostinazioni. Una coppia vera deve, per amore, sostenersi a vicenda e non diventare l’una il tiranno dell’altro.

Rossella Argo

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