Freequenze presenta: “Discovers” Le copertine in mostra
Il 25/26 Aprile presso la fiera del baratto e dell’usato , l’associazione Freequenze, presenterà la mostra “DISCOVERS” che avrà come protagoniste le copertine dei dischi in vinile. L’associazione Freequenze non è nuova ad organizzare questo tipo di evento, l’anno scorso ci presentò “Censured” dedicato alle copertine dei dischi censurate , questa volta le records covers ci racconteranno di come sono diventate da semplici copertura protettiva a vere e proprie opere d’ingegno ed oggetti d’arte. La loro storia inizia negli anni ‘20 quando venivano venduti gli album a 78” rilegati in opere per proteggere il prezioso materiale discografico da urti e polvere , si inserivano i dischi in fogli di carta forate al centro per lasciare leggere l’etichetta e l’autore. In seguito diventò un buon modo di conservazione e di catalogazione , i semplici fogli di carta divennero di cartoncino , in quanto il disco non poteva reggersi in verticale come i libri e quindi si accatastavano uno sull’altro con il rischio di rompersi.
Fino al 1938 le copertine avevano solo questa funzione ed è al sig. Alex Steinweiss che si deve l’invenzione della copertina come oggetto artistico, cioè l’espressione attraverso questo tipo di supporto di riproduzioni artistiche.
Dalla fine degli anni ’40 tutte le maggiori case discografiche ripresero l’idea con i dischi che immettevano sul mercato.
Da quel momento, fotografi, pittori,filosofi e graphic desingners si sono cimentati in una speciale “gara” alla copertina più attraente, accattivante, interessante, che esprimesse a pieno con le immagini e i colori , quello che il musicista esprime attraverso le note..
I talenti di molti fotografi ed illustratori sia all’interno che all’esterno dell’industria musicale sono stati usati per produrre un ampio ordine di copertine memorabili di LP/CD. Un certo numero di artisti grafici e di illustratori rinomati al mondo quale Andy Warhol ( Velvet undergoround; Rolling Stones), Mati Klarwein ( Santana; Miles Davis), H.R. Giger (ELP; Debbie Harry), Frank Frazetta (Molly Hatchet ), ha disegnato Struzan (Iron maiden ), Jamie Reid ( Sex pistols ), Howard Finster ( R.E.M.; Talking heads), Al Hirschfeld (Aerosmith), Gottfried Helnwein (Marilyn Manson), Rex Ray (David Bowie), Robert Crumb (Big brothers; The Holding Co.), John Van Hamersveld (Rolling Stones) e Shepard Fairey (Johnny Cash) hanno applicato il loro talento a dischi come : la famosa “banana” di A. Warhol , il mostriciattolo degli Iron Maiden , il giallo kitsch dei Sex Pistols ,il prisma su sfondo nero dei Pink Floyd ,i mille volti ritratti su Sgt Peppers …
Anche un certo numero di musicisti famosi hanno fatto da illustratori , progettisti e fotografi e si sono esibiti nel materiale illustrativo che hanno prodotto per i propri dischi. Gli esempi includono Jimmy Page (Led Zeppelin IV), Chris Mars (Replacements’ Pleased to Meet Me & others), Marilyn Manson (Lest We Forget…), Michael Stipe (REM accelerators), Thom Yorke (come ” Tchocky” su vari dischi dei Radiohead), Michael Brecker (Ringorama), Freddie Mercury ( Queen ), John Entwistle (Who by Numbers)…
Per la progettazione e l’impacchettamento dei dischi dagli anni 60 in poi verranno usati i materiali e gli oggetti più diversi ed anche il taglio delle copertine in alcuni casi subì delle variazioni.
Sono stati usati fogli di giornale , cartone grezzo , box metallici, ologrammi, copertine forate , immagini in 3d, copertine poster, chiusure lampo ..sono state inserite nel package , foto , cartoline,gadget, spille, poster..
Le copertine sono diventate tonde , triangolari , triple , doppie e la copertina è stata stampata direttamente sul disco ( i picture discs ) e sono state in alcuni casi molto rari , dipinte a mano e c’è anche qualche caso dove il musicista ha sporcato con il proprio sangue la copertina.! su quest’ultima notizia ho un po’ di perplessità , ma girano leggende in merito ad un disco dei Current 93..
La storia delle copertine dei dischi è davvero un viaggio attraverso il tempo , le mode e le ideologie .. “Discovers” cerca di dare il suo piccolo contributo ad un percorso storico ed in continuo cambiamento.
Forse il disco in vinile come la copertina hanno raggiunto e superato la sua massima espressione ed utilizzo e l’invenzione degli mp3 lascerà spazio alla fantasia dell’ascoltatore che potrà personalizzare a piacimento la copertina dell’ album..
Per adesso ci resta il piacere di ammirare quelle già fatte e di collezionarle per il puro piacere del possesso.
a cura di Antonio Elia