IL CARNEVALE POLITICO GIU’ LA MASCHERA
Tante sigle, tanti loghi. Alcuni celano vecchi politici con abiti nuovi, altri abiti storici per pseudopolitici, con più o meno un seguito di consensi.
Ci sono poi le novità “ fuori e dentro”. Novità nei nomi e nei simboli.
Abbiamo cercato di seguirli per capire in cosa si sostanziavano. Siamo riusciti ad evitare quelli sberleffanti, quelli ridicoli, quelli miranti una particolare voce della realtà, così abbiamo compattato il cartellone che ha anticipato il Carnevale, e tra quelli più credibili per persone e programmi, certamente, si è evidenziato il MIR, Moderati in Rivoluzione, presidente Gianpiero Samorì.
Le liste si compongono di persone della società civile, amministratori locali, nessuno vecchio parlamentare. La sensazione è stata quella di non trovarsi di fronte a carri più o meno forti, conducenti voti, quindi a entità che esprimono numeri ma a persone con idee di rinascita.
Il loro accento sulla crisi, vista non come descrizione pietosa della situazione ma, come abaco di riflessioni attente che partono dall’analisi delle scelte operate, fortemente classiste, penalizzanti le imprese private, i lavoratori, le famiglie italiane a vantaggio del ceto dei banchieri e degli ultra ricchi.
Gli interventi fondati sulla necessità di risolvere il debito dello Stato non attraverso l’indiscriminata pressione fiscale che è tanto più iniqua quanto più questa si sviluppa secondo un criterio “orizzontale” non prevedendo ordine di risorse economiche.
Tante le soluzioni proposte non a carico del ceto medio in “via di estinzione”, dall’uso delle risorse della Banca d’Italia, d’intesa con la Comunità Europea; l’acquisizione al patrimonio pubblico in detrazione del debito dei patrimoni delle Fondazioni bancarie; una ragionevole imposta sugli extra ricchi cioè coloro che hanno un reddito superiore a 10.000.000,00 di euro. Inoltre, una serie di proposte di politica fiscale e di sviluppo, per una ripresa dei consumi interni, una riduzione delle imposte sulle imprese, tale da non superare il 30% del reddito prodotto. Senza voler andare troppo oltre, perché i programmi dei partiti e dei movimenti sono disponibili sui siti, abbiamo intervistato il responsabile della campagna elettorale del MIR, il dott Giovanni Smimmero, il quale ha tenuto a precisare l’importanza della volontà di non dare un’identità astratta, numerica ai candidati che vanno considerati uomini e donne con idee e proponimenti, ben consapevoli della situazione.
Tra i candidati chi ci ha particolarmente colpito è stato il volto sereno, nuovo, di Francesca Beneduce candidata nella lista, Campania 1, nonostante la sua giovane età, da diversi anni si occupa di pari opportunità per il Comune di Sant’Anastasia nella veste di presidente, e’ componente della commissione regionale pari opportunità, consulente delle politiche sociali, soprattutto per quelle che riguardano le politiche di sviluppo.
Quindi Francesca a simbolo dei candidati scelti a dare forza e senso alle liste e alla politica del nuovo movimento.
Questo ci è sembrato un passo serio di rinnovamento.
Ovviamente si affiancano altri partiti che hanno fatto la storia politica del nostro Paese nel bene e nel male. Le valutazioni devono, a nostro avviso, essere fatte con estrema attenzione, certamente scegliendo, esercitando il proprio inalienabile e importante diritto al voto, non oggetivabile in quanto principio sacro di libertà.
a cura di Brunella Postiglione