“CREDITORI” A TEATRO…
Napoli. Teatro piccolo Bellini 8-24 febbraio 2013. Come ombre che avanzano nella notte, immersi in un sogno di ferro Roberta Caronia, Orlando Cinque, Gabriele Russo e un unico cuore che batte. Luce. Che il “credito” abbaia inizio. Hangar-O Teatro porta in scena un contemporaneo riadattamento di “Creditori” di August Strindberg. Dalla cornice di ferro di Luigi Ferrigno, ai costumi di Enzo Pirozzi e Irene De Carpio, tutto racconta come “non si dimenticano le cose che ci hanno reso quello siamo”. Tekla incarna l’idea di donna che da vittima sa diventare carnefice, Roberta Caronia drammatizza splendidamente la forza di una personalità capace di divorare “come un cannibale” l’amore del proprio compagno. Le luci di Davide Scognamiglio e le musiche di Luisa Boffa e Luca de Gregorio guidano le ossessioni di chi è convinto che l’uomo ama donando e la donna ama solo prendendo. Forse alla fine dell’800, quando “Fordringsägare”(Creditori) fu ideato e scritto era così.
“Il teatro di parola può essere pericoloso, con Orlando Cinque, Fiorenzo Madonna e Ira Palmieri abbiamo impiegato più di un anno per lavorare sul testo da rappresentare” dice Anna Chiara Senatore assistente alla regia di Orlando Cinque, che con i movimenti scenici di Antonello Tudisco, hanno reso fruibile il “livello profondo e simbolico del testo” che la regia voleva evidenziare. In effetti la scultura di carne decomposta messa al centro della scena disvela la sofferenza del marito Adolf, bambino mai cresciuto e dunque vero uomo del nostro tempo. Ma quando Gustav si rivela essere l’ex marito di Tekla e con ritmo e cinismo fagocitante riscatta il suo onore ferito, il pubblico si affeziona alla situazione al punto da perdonare l’insopportabile verità di ogni personaggio: Tekla li ama entrambi, è questo il gioco perverso della nostra umanità. Nella sala uno spettatore osserva ancora la scena commentando che ricorda un’ opera di Louise Bourgeois. L’intimità di una recitazione fatta tutta di stati d’animo costringe qualcuno a tornare, per rivedere, risentire, riassaporare. “non aver paura quando mi vedrai dissezionare un’anima ed esporne le viscere sul tavolo, la prima volta fa un po’ paura, poi non potrai più farne a meno” scrive Strindberg. Repliche a richiesta oltre la data di programmazione ne sono il risultato.
Anita Laudando