LONDRA, 6 ESTREMISTI ARRESTATI: “VOLEVANO ASSASSINARE BENEDETTO XVI”
Il secondo giorno di visita a Londra poteva risultare fatale per il Papa.
Stando a quanto affermato dalle autorità inglesi, sei uomini, dell’età compresa tra i 26 ed i 50 anni, sono stati arrestati con l’accusa di star preparando un attentato alla vita del Pontefice, sono tutti estremisti islamici. Cinque di essi sono stati fermati stamattina verso le 6:45 (ora italiana), mentre l’altro è stato rintracciato nel pomeriggio in una casa al nord della città.
Tutti e sei erano operatori ecologici, in quelle ore addetti alla pulizia del centro, vicino al Parlamento, proprio dove doveva parlare il Papa.
Gli arresti sono stati coadiuvati da un’azione di perquisizione di circa dieci abitazioni, nelle quali però non vi è stata trovata alcuna traccia di materiale esplosivo o pericoloso.
Il Vaticano, dal canto suo, si è limitato a dire di avere grossa fiducia nelle forze di difesa del governo inglese ed a specificare che il programma del viaggio proseguirà come programmato, soprattutto dopo che che Benedetto XVI ha manifestato la su estrema tranquillità.
L’operazione per proteggere il Papa prevedeva già comunque una serie di provvedimenti molto restrittivi, anche prima della notizia del complotto per attaccarlo: agli interventi pubblici si entra solo dopo avere pagato un biglietto e la maggior parte dei partecipanti vengono perquisiti; ci sono ovunque numerossissimi agenti di polizia, sia in divisa che in borghese ed addirittura nelle strade di Londra dove oggi si muoverà il Santo Padre, tutti i residenti hanno ricevuto un avviso per posta che in questi due giorni non potranno nemmeno transitare liberamente per andare a casa se non saranno in possesso di un documento di identità e di una recente bolletta del telefono, della luce o del gas che dimostri che vivono in quella zona. Contromisure che in un primo momento sembravano eccessive, ma che ora, alla luce dei nuovi eventi, sembrano davvero il minimo che si possa fare.
Nella sua visita in Gran Bretagna, il Papa si sposta sempre a bordo di una macchina blindata antiproiettile, costruita su misura e circondata dalle forze dell’ordine.
Di norma, i viaggi del Pontefice fuori dal Vaticano sono protetti dalla forze di polizia del Paese ospitante più una dozzina di uomini della sicurezza della Santa sede.
Anche se ora la minaccia sembra appartenere al passato, c’è l’attesa dell’arrivo del Pontefice a Downing Street a provocare altri grattacapi a Scotland Yard: è annunciata già da tempo, infatti, una seconda protesta contro il Papa. Nella prima protesta da quando è iniziata la sua delicata visita in Gran Bretagna, diverse centinaia di persone hanno accolto il corteo papale fischiando e urlando «Papa dimettiti» e «vergogna», con cartelli con le scritte «Ipocrisia e bugie» e «Pedofili cattolici coperti». Lo scandalo che ha colpito la Chiesa deriva da una serie di episodi di abusi su minori, nella maggioranza dei casi risalenti a decenni fa, e dal fatto che i presunti preti pedofili siano stati spostati da una parrocchia all’altra senza essere sospesi dall’esercizio dell’ufficio sacerdotale.
Ricordiamo che l’ultimo attentato in Gran Bretagna risale al luglio 2005, quando quattro giovani islamici radicali di nazionalità britannica negli attacchi suicidi contro tre treni della metropolitana e su un autobus provocarono 52 morti e il ferimento di altre centinaia.
A cura di Mario Sabljakovic