Tra i pittori contemporanei più apprezzati a livello nazionale e internazionale si annovera il maestro Umberto Leonetti.

Parlare del Maestro,  significa calarsi in una vita che si svolge prevalentemente in una delle più complesse e affascinanti citta’ italiane: Napoli.

Una parte, evidentemente non sostanziale, della sua vita e’ trascorsa in altre città e all’estero.

L’arte del Leonetti segue l’evoluzione della sua psiche che genera impulso creativo.

Ogni elemento della vita, attraverso la lente della sensibilita’, e’ focalizzato nella sua multiformità al fine di addivenire alle forme primarie, alle matrici che producono le stesse forme, inquadrando percettivamente, per avere un quadro di sintesi, piuttosto che dell’elemento particolare.

In quest’ottica vengono osservate le opere riconducibili ad un’arte subliminale in cui il colore identifica la materia e, la linea la forma.

Nell’opera del maestro Leonetti nulla e’ frutto di casualità.

Nella trattazione di contenuti alchemici e’ chiara la completa trasposizione dell’artista nel mondo delle sue astrazioni metafisiche estranee a meccanismi psichici dell’uomo che trascendono dalla forma finita e quindi dalle emozioni che ne derivano. Nei suoi ultimi lavori osserviamo il tratto morbido che e’ contorno di vita: e’ bambino quando vuole raffigurare lo spirito, simbolo del pensiero umano, del sole, della forma che in natura spinge le trasformazioni; e’ bambina quando vuole raffigurare il substrato accrescitivo delle cose, dell’anima, della psiche e dell’utero che sviluppa e nutre la vita.

Nel suo percorso artistico, ha creato Angeli dalle ali mozzate, e’ il magnifico olio su tela dal titolo “La caduta dell’angelo”  del 1978, simboleggiante l’io libero, quindi divino, nella sua essenza che si lascia corrompere (e quindi cade) da ciò che è’ materia. E’ un Angelo ma potrebbe essere un pensiero, un’idea che nel momento in cui si concretizza in materia, si perde, proprio come un angelo  per le ali mozzate. Tanti sono i capolavori, frutto di decenni di dedizione alla pittura, molti sono ormai  nei salotti importanti di cultori d’arte, lontani dall’autore eppure espressione viva della sua psiche e del suo mondo di segni, colori, ombre e luci.

Nonostante molti siano i trattati in cui si parla delle sue opere e diverse le monografie, il maestro Umberto Leonetti da persona schiva, rifugge le luci dei riflettori scegliendo l’ordinato caos del suo laboratorio, in cui ci ha ospitati, donandoci un’immensa emozione.

Il mostrarci le sue opere, spiegandone sinteticamente il significato, ha aperto un dialogo   tra i nostri occhi e lo spirito dell’autore.

Come afferma il maestro Leonetti:  l’opera d’arte, come qualsiasi altra opera che l’uomo compie nel finito del suo essere, e’ specchio sintetico della propria realtà soggettiva, così come l’uomo e’ figlio delle proprie opere.

a cura di Brunella Postiglione