Alcol. Nuova tendenza tra i giovani, si chiama drunkoressia
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la completa astensione dal consumo di alcol fino ai 15 anni: per questo il consumo di anche solo una bevanda alcolica durante l’anno, tra i giovani tra gli 11 e i 15 anni vieneconsiderato un comportamento a rischio. I dati mostrano però tutt’altra realtà per quanto riguarda il comportamento dei giovani italiani per i quali i “primi assaggi” di alcol – in particolare di birra, più che di vino e superalcolici – avvengono già durante gli anni della scuola media.
“Un esempio concreto ed eloquente delle nuove tendenze tra gli adolescenti – sostiene il dottor Giuseppe di Mario, Pediatra e Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) – è rappresentato dalla drunkoressia o anoressia da happy hour, che consiste nell’abitudine di digiunare per poi consumare bevande a significativo tenore alcolico con una duplice finalità: ridurre l’apporto energetico in modo da compensare le calorie dell’alcol con il “guadagno” ottenuto dal digiuno, e potenziarne gli effetti inebrianti”.
Un caso su 15 di anoressia si declina nella drunkoressia; questo denota un significativo cambiamento di costumi – l’assunzione di alcol avviene al di fuori dei pasti – spesso favorito dalla disponibilità di cocktail già pronti. Inoltre gli adolescenti mostrano maggiore consapevolezza degli effetti dell’alcol che, vengono appositamente ricercati in particolari circostanze, come può essere il ritrovo in discoteca.
Gli effetti organici della drunkoressia possono essere molto dannosi, soprattutto per gli adolescenti, causando pericolosi sbalzi di peso, scomparsa del ciclo mestruale (amenorrea), osteoporosi, aritmie cardiache, steatosi epatica ai quali vanno aggiunti i noti danni provocati dall’alcol sul fegato e sulle cellule nervose.
Nata negli Stati Uniti, la drunkoressia si sta largamente diffondendo anche in Italia dove già si stimano 300mila casi di ragazzi tra i 14 e i 17 anni, 8 volte su 10 si tratta di ragazze. Confermano le preoccupazioni dei pediatri anche i dati Istat del rapporto “L’uso e l’abuso di alcol in Italia”. Comportamenti a rischio sono molto diffusi tra i giovani dai 18 ai 24 anni- 21% dei maschi e il 9,5% delle femmine – e tra gli adolescenti dagli 11 ai 17 anni -in questo caso il 12,4% dei maschi ragazzi e l’8,4% ragazze.
Anche tra i ragazzi di 16-17 anni la situazione non cambia: il 15,2% dei ragazzi e il 5,2% delle ragazze assumono quantità di alcol considerata eccessiva e rischiosa per la loro età. Inoltre, già a questa età il ’binge drinking’, il fenomeno delle bevute compulsive che portano ad ubriacarsi fino allo stordimento, raggiunge livelli superiori a quelli medi della popolazione.
A cura di Maria Pinto