Sicilia: sulle orme del Gattopardo
“Il paesaggio ostentava tutte le proprie bellezze. Sotto il lievito del forte sole ogni cosa sembrava priva di peso: il mare, sullo sfondo, era una macchia di puro colore, le montagne che la notte erano apparse temibili, piene di agguati, sembravano ammassi di vapore sul punto di dissolversi, e la torva Palermo stessa si stendeva acquetata intorno ai Conventi come un gregge ai piedi dei pastori. Nella rada le navi straniere all’ancora, inviate in previsione di torbidi, non riuscivano ad immettere un senso di timore nella calma stupefatta. Il sole, che tuttavia era ben lontano in quel mattino del 13 Maggio dalla massima sua foga, si rivelava come l’autentico sovrano della Sicilia: il sole violento e sfacciato, il sole narcotizzante anche, che annullava le volontà singole e manteneva ogni cosa in una immobilità servile, cullata in sogni violenti, in violenze che partecipano all’arbitrarietà dei sogni.”
Così il Tomasi di Lampedusa descriveva, attraverso le parole del Principe di Salina, la bellezza dei luoghi in cui egli viveva.
Tutti i “luoghi del Gattopardo” sono pervasi da forti odori di ragù siciliano e dolci tipici della zona, per i quali la regione è famosa nel mondo.
L’itinerario inizia da Palermo, antica capitale del Regno di Sicilia, che conserva nella sua architettura molti esempi di quel periodo, nonché esempi di architettura barocca come i palazzi aristocratici, o dello stile liberty come il bellissimo Chiosco Ribaudo.
A Via Lampedusa, invece, è possibile ammirare ciò che oggi resta dell’antico e magnifico Palazzo Lampedusa, prima residenza del Tomasi che verrà poi distrutta nel ’42 a seguito di un bombardamento americano. Lampedusa rimarrà sempre legato a quei luoghi che, infatti inserirà nella sua opera “Il Gattopardo”.
Arrivando alla piana dei colli, poco fuori Palermo, in una zona in cui nel ‘700 tutte le famiglie aristocratiche della città usavano costruire le proprie residenze di villeggiatura, sorge la magnifica Villa Boscogrande, che con il suo enorme scalone d’accesso e i suoi immensi giardini stracolmi di busti marmorei fanno ancora respirare l’aria aristocratica di cui Palermo, e con essa tutta la Sicilia, sono ancora pervase.
Poco più lontano, a 15 Km dal capoluogo sorge, nel comune di Bagheria, Palazzo Valguarnera-Gangi il quale, con i suoi saloni, eccelsi rappresentanti del ‘700 siciliano, hanno fatto da sfondo al famoso ballo del celeberrimo film di Luchino di Visconti: “Il Gattopardo”.
I saloni sono un tripudio di affreschi, mobilio antico e maioliche dipinte, grazie a cui sembra quasi di ritornare ai tempi in cui in questi ambienti si tenevano stupefacenti feste.
Il viaggio continua, seguendo le impronte del Principe di Salina, attraverso la campagna siciliana per giungere a “Donnafugata”, città di fantasia che però racchiude luoghi veri e riconoscibili. Come scrive il vecchio Tomasi al Barone Enrico Merlo di Tagliavia: “Donnafugata come paese è Palma, come palazzo è Santa Margherita”.
Palma di Montechiaro e Santa Margherita di Belice sono due luoghi molto cari alla memoria dell’autore del Gattopardo.
Egli ambienta tutte le vicende del suo romanzo nella cittadina di Palma nella quale è possibile riscoprire tutta la storia della famiglia Tomasi attraverso la visita della Chiesa Madre e del Monastero delle Benedettine, nel quale è conservata la salma della Beata Corbera (Elisabetta Tomasi di Lampedusa); al fine della visita, come rinfresco dalla calura siciliana, le monache offrono ai viaggiatori anche dell’ottimo mandorlato. Altra visita fondamentale è il Castello dei Chiaramonte situato in uno dei posti più belli della costa siciliana.
Ultima tappa del viaggio è il Palazzo Filangieri-Cuto’ a Santa Margherita di Belice fondata sui resti di una rocca araba distrutta dal terremoto del 1968. Il palazzo, in cui sono ambientate alcune delle memorabili scene del romanzo, ospitò anche la regina Carolina d’Asburgo Lorena, moglie di Ferdinando IV. Tra gli ambienti restaurati si ha la stanza delle cere, una stanza multimediale in cui sono stati messe delle sagome di cera dei personaggi del Gattopardo. Adiacente al palazzo, vi è il giardino con degli stupefacenti alberi secolari descritti anche nel romanzo.
La Sicilia del Gattopardo riserva sempre mille sorprese e mille emozioni che, sicuramente, rimarranno indelebili nel cuore e nella mente.
Luigi Del Gaudio