E SE UN GIORNO CI SVVEGLIASSIMO CON UN ACCENTO DIVERSO?
Cari amici ed amiche di Donna Fashion News, quest’oggi vi parlerò della cosiddetta “Sindrome dell’accento straniero”, di cui un caso specifico è stato trattato in un articolo presente nella rubrica di “Donna e Società” del nostro giornale.
Tale sindrome, nota anche con l’acronimo di FAS, è una rarissima disfunzione neurologica che appare a seguito di un ictus o di un forte trauma cranico, contraddistinguendo le persone appena svegliate dal coma a riabilitare le proprie funzioni linguistiche con un accento diverso da quello normalmente conosciuto.
Il modo di parlare può essere alterato in tempo, intonazione, posizione della lingua, a tal punto da essere percepito dall’orecchio esterno come accento straniero.
Il Dr. Nick Miller, docente alla Newcastle University, afferma che questi incidenti possono colpire la coordinazione tra differenti gruppi muscolari come labbra – lingua – corde vocali, così che alcuni suoni risultino distorti, e vocali e consonanti assumono un suono differente, così come l’intonazione della frase.
La FAS è stata documentata in casi sporadici, circa una cinquantina, con accenti che dal giapponese divengono coreano, inglese britannico in francese, spagnolo in ungherese, e spesso si è verificata una vera “antologia” di più accenti.
Un team di specialisti adatto ad elaborare una diagnosi di FAS dovrebbe essere composta da tali figure: neurologi, radiologi, neuropsicologi, ed esperti delle patologie del linguaggio.
Sebbene gli accenti modificati, a volte, siano di impressionante correttezza, pare che le parti danneggiate del cervello, che ospitano le funzioni linguistiche, siano quelle che determinano la lunghezza delle vocali o l’intensità del suono, caratteri di considerevole interesse per la determinazione di un accento.
Spesso, se i medici non chiedono esplicitamente ai familiari del paziente di riportare qualsiasi cambiamento nell’accento, la patologia passa inosservata ed è difficile reperire persone affette per studiare meglio la sindrome ed effettuare analisi comparative tra più soggetti, al fine di far luce su questo inconsueto fenomeno.
A cura di Valeria Sorrentino