Nuovi successi per “Malazè” l’evento archeoenogastronomico dei Campi Flegrei.
Rosario Mattera ha presentato alcuni appuntamenti della manifestazione che si terrà dal 7 al 17 settembre 2013. Alla presentazione dell’evento che si svolgerà dal 7 al 17 settembre, esordisce così Rosario Mattera, ideatore e realizzatore di “Malazè” giunta alla sua ottava edizione: “Sono felice perchè gli anni precedenti non sono passati invano ed il ritorno del nostro percorso iniziato dieci anni fa con Campi flegrei a tavola – cratere del gusto proprio a Pozzuoli nel Vulcano Solfatara per realizzare questo annuale evento che programmammo di portare avanti fino al 2016 e che ci ha portati sempre a crescere come anche quest’anno nonostante senza nessun contributo istituzionale e nonostante la grande crisi che attanaglia il Paese. L’essere nel cratere della Solfatara, è arrivato in un modo naturale, e lo stare qui oggi da l’idea che questa terra ci appartiene ed è l’espressione più attinente al nostro lavoro organizzativo ed agli obiettivi della manifestazione. La cucina zootermica che 5 anni addietro sembrava una cosa molto particolare invece oggi ha sistema, la Solfatara la sta vendendo sul mercato internazionale ed è oggetto di grande attrazione.”.
Novità del programma di settembre è l’inclusione del progetto Mavi, curato dal professore Fabio Borghese del Centro Creactivitas dell’Università agli studi di Salerno, che ha come obiettivo l’implementare imprese legate al mondo del turismo non solo enogastronomico, attraverso un laboratorio di economia creativa e quindi un input economico e culturale dell’area dei Campi Flegrei.
Si farà teatro, perchè anni fa è stato lanciato con questa manifestazione l’idea dei siti narrati, quindi altro spettacolo all’interno dei siti archeologici.
Ci sarà l’ArcheoCucina che è stata ben lanciata da Mario Marotta della Valtrend e che
ricorda il cibarsi dei Romani, principalmente all’inizio della loro civiltà, con quello che la natura offriva: latte, formaggio, cereali e frutta, e si ripeterà all’interno della foresta di Cuma.
I napoletani sono superstiziosi e quindi una conferenza il 17 giugno per la presentazione di Malazè ed un termine della stessa il 17 di settembre, ha stimolato nei tanti presenti accorsi nel cratere della Solfatara, giornalisti in primis, la volontà di sapere se Mattera crede alla superstizione. Domanda alla quale il patron di Malazè ha subito tranquillamente risposto: ”Malazè doveva finire il 16, ma ho notato che quest’anno mi ha portato molto bene e quindi termineremo con una cena, come lo scorso anno, quest’anno richiesta da parte dei genitori dei ragazzi down <La Bottega dei Semplici> e l’intero incasso verrà devoluto all’associazione”.
Compagne di viaggio di Malazè saranno altri eventi che vengono realizzati in Campania, con l’esigenza di confrontarsi con alcuni tra i maggiori di questi dedicati alla gastronomia e all’enologia. Mattera afferma:”Per noi che in realtà operiamo in questo settore molto da soli, fondamentalmente chi fa questi eventi così importanti, senza risorse pubbliche, in realtà vive una grossa solitudine, quest’anno abbiamo bisogno di abbracciare ed allargare a queste manifestazioni molto vicine a noi, in realtà c’è quasi un’empatia pur non frequentandoci, ma attraverso il Web è nata una grossa affinità che ci vede molto vicini, magari avendo filosofie diverse, abbiamo un denominatore comune, che è quello che ci accomuna come gli eventi free, senza soldi pubblici, nati dal basso con tanta energia, tante idee ed oggi dicono la loro nei propri territori così come fa Malazè nei Campi Flegrei, le strade della mozzarella a Paestum, Campania Stories ad Avellino e Wine and the City a Napoli. Noi abbiamo – continua Mattera – come filosofia di manifestazione il <fare sistema> e può darsi che nasca un sistema regionale che ci faccia stare insieme perchè lo stare insieme penso che sia un fatto molto importante a prescindere”. Invitati dal giornalista Luciano Pignataro, che ha moderato la conferenza di presentazione di questo nuova edizione di Malazè ed ha introdotto i personaggi presenti al tavolo dei relatori, sono intervenuti per un dibattito sull’ArcheoEnoGastronomia in Campania: Diana Cataldo, Albert Sapere e Donatella Bernabò Silorata.
Diana Cataldo per “Campania Stories”, ha spiegato che questo progetto è nato da oltre dieci anni ed è dedicato alla valorizzazione e alla promozione dei territori di produzione del vino dell’Irpinia. Albert Sapere per “Le strade della Mozzarella” ha spiegato l’evento che mette insieme il consorzio di Mozzarella di Bufala Campana Dop e quello del pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop, affermando che negli ultimi anni la mozzarella di bufala campana ha consolidato il suo primato di principale prodotto a marchio Dop del centro-sud Italia, con un fatturato da 500 milioni di euro al consumo e un export al 25% anche nel 2012, con significativi incrementi verso il mercato francese e un piano di promozione di respiro internazionale. Infine Donatella Bernabò Silorata, ideatrice di qualcosa che ha ottenuto una grande risonanza nell’Italia intera e non pochi cercano di copiarla o imitarla, il “Wine&theCity” nato nel 2008 a Napoli, da un’idea della stessa giornalista Donatella, come primo “Fuori salone del vino” di VitignoItalia, il grande wine-show che si svolge ogni anno a Napoli nel mese di maggio, ha descritto la kermesse dicendo che: “la parola d’ordine è contaminazione, la filosofia è far entrare il vino, i sommelier e i vignaioli in luoghi non canonici”.
Tornando a Malazè, Mattera afferma “E’ questo che stimo presentando un evento che mette tutte insieme 21 cantine produttrici dei vini dei Campi Flegrei e diviene così testimonial nel mondo del brend di questo nettare di Bacco, un elemento, che noi abbiamo intercettato e portato dentro Malazè, e può essere da traino per tutto il settore della ristorazione che è l’anello più debole della catena che la manifestazione porta avanti”.
Circa settanta eventi caratterizzeranno quest’VIII edizione di Malazè, con quelli legati al mondo del vino, teatro, cucina geotermica, il ciclo wine-tour, le visite nei siti di ricerche archeologiche che promosse da questo evento stanno riscuotendo successi da anni, attraverso l’abbinamento sito archeologico e narrazione, sito archeologico e cantina, poi c’è un valore aggiunto rispetto alle realtà vitivinicole perchè molte delle cantine del territorio sono vicine o a siti archeologici ed anche per i bambini da anni viene portata avanti l’iniziativa di Agrigiochiamo, sono questi, tutti gli elementi che in 11 giorni di Malazè porteranno a scoprire la magia di un territorio fra i più belli non solo della Campania.
Fra le altre novità più importanti dell’VIII edizione di Malazè ci sarà più spazio per l’arte con la rassegna di cortometraggi dedicata all’enogastronomia “La grande abbuffata” che si svolgerà a Cantine Grotta del Sole a cura di Giuseppe Borrone storico del cinema, che ha visto anche la presenza in questa apertura di Malazè della titolare della storica azienda vinicola e presidente nazionale dell’”Associazione Donne del Vino” Elena Martusciello insieme a Gilda Guida Martusciello, la kermesse “Borghi aperti” che coinvolgerà alcuni caseggiati dei centri storici dei Campi Flegrei, Foglie di Archeocucina, un percorso all’insegna del mito e dell’arte all’interno del Parco Archeolgico di Cuma e l’evento del 17 settembre “La cucina dei Semplici”, una cena organizzata da ragazzi down che provvederanno sia a cucinare che a servire e come precedentemente detto il ricavato andrà alle attività sociali della loro associazione.
Significativa è stata anche la presenza di Rosario Lopa, già delegato al settore Agricoltura e delle attività Agroalimentari della Provincia, Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, che ha sottolineato “l’importanza di un nuovo approccio per la ristorazione partenopea, attraverso il metodo della filiera e della concertazione dove si dia sempre più spazio alle metodiche di preparazione, grazie alle capacità dei nostri chef e pizzaioli che utilizzano i prodotti di qualità e di eccellenza della nostra provincia e regione. Abbiamo il compito di riconfermarci, Ristorazione di qualità, come da riconoscimento ottenuto nel 2010 per la Provincia di Napoli”.
Al dibattito, ha fatto seguito, al centro del Vulcano, una degustazione con piatti della cucina flegrea, assaggio di cucina geotermica e dei vini doc Falanghina e Piedirosso dei Campi Flegrei. Le degustazioni dei prelibati cibi offerti dai ristoranti, insieme ai vini, dolci, liquori e caffè tutti partecipanti alla manifestazione Malazè sono state accompagnate dalla stupenda, storica ed indimenticabile pizza fritta, quella che si usava chiedere alle signore, che nel corso della friggitura richiamavano i clienti con la voce “a ogge a otto”, e che oggi è possibile gustare solo in alcune, anch’esse storiche, pizzerie napoletane come quella di Felice Messina e Maria Cacialli “La figlia del Presidente” il grande ed indimenticabile Ernesto Cacialli. Giunti nel cratere del Vulcano Solfatara, i due artefici della pizza fritta, assieme ad alcuni collaboratori della loro pizzeria con sede in Via del Grande Archivio, 23 a Napoli, con un banco per stendere le palline di pasta e farcirle insieme alla friggitura nel tradizionale pentolone pieno d’olio bollente, per poi offrire questi profumi e sapori unici che inebriavano tutti, agli accorsi alla presentazione di Malazè, sono stati una vera attrattiva che hanno spinto a fare lunghe file, nonostante l’alta velocità di chi elaborava il prodotto e le friggeva, per poter gustare la famosa e vera pizza fritta napoletana che Maria con il suo garbo, bellezza e cortesia donava come Sofia Loren nel film “L’Oro di Napoli” ai buongustai.
Giuseppe De Girolamo