I CAMPI FLEGREI, TERRA DI SUONI, TERRA DI CULTURA.
Una grande avventura culturale veicolata dalla musica d’autore: il “Pozzuoli Festival Jazz” alla sua IV edizione con inizio il 4 e con termine il 27 luglio.
Un connubio tra arte e “genius loci” (spirito del luogo), festival promosso ed organizzato dall’Associazione “Jazz and Conversation” di Pozzuoli, presieduta da Antimo Civero.
Il Pozzuoli Jazz Festival 2013 è patrocinato dal Comune di Pozzuoli e dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera e realizzato con il contributo dell’”Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo di Pozzuoli”, dell’”Associazione Albergatori Campi Flegrei”, dell’”Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli”, dell’”Ente Provinciale per il Turismo di Napoli”.
Fondamentale l’apporto sinergico dell’Associazione “Noi Mare” di Pozzuoli per il lavoro organizzativo dell’interno programma.
Un evento straordinario, un’“eruzione” di musica all’interno di un vulcano: la Solfatara di Pozzuoli.
I diversi appuntamenti musicali con Artisti di altissimo livello saranno distribuiti in modo da valorizzare le location antiche e piacevoli dell’area dei Campi Flegrei tra cui: Rampe Causa e sagrato della chiesa del Purgatorio di Pozzuoli, “O Valjone”, la Darsena del porto di Pozzuoli, il Complesso Borbonico del Lago Fusaro-Casina Vanvitelliana di Bacoli, il Complesso Archeologico “Terme di Nettuno” a Pozzuoli, il Vulcano Solfatara di Pozzuoli. Una vastità del patrimonio culturale che puo’ solo essere sottolineata dalle note, perché nel mondo da sempre, Campi Flegrei è sinonimo di Storia, Arte, Leggende.
Incastonare pietre “canore” preziose come Roberta Gambarini Quintet, come Mz Dee e Maurizio Pugno Large Band, Flavio Boltro e Marcio Rangel sul cratere, è come incoronare la Morte che è il segno della Natura violenta del luogo ma anche della Vita di generazioni che sembrano risorgere dalle ceneri per continuare ad insistere sulla terra dura e nera, quasi fosse una madre terribile che si ama, si teme e si venera.
Una terra nel fuoco che fonde realtà e immaginazione. La terra del fuoco è terra divina perché è segno di potenza degli dei, come il Vulcano è il regno di Plutone dio del Fuoco; il lago cupo e profondo è la dimora degli Spiriti infernali e le eruzioni diventano il simbolo dei Ciclopi che vivevano presso la terra dei Cimmeri presso l’Averno.
In ogni uomo che vive nell’Area , c’è l’attesa della nuova alba che nasce sul mare calmo della rassegnazione a confine con l’inquietudine, così tra gli Eroi della Storia e delle Leggende vive il popolo anch’egli eroe, inconsapevole depositario e artefice di una misteriosa storia infinita.
Nel gioco altalenante delle note, gli strumenti come uncini si ancorano all’andamento della terra nel suo abbassarsi e alzarsi, quasi a scuotere le coscienze di quanti hanno assunto l’unicità e la complessità come normalità.
Con il Pozzuoli Jazz Festival ritorna il canto di Orfeo che commuoveva rocce e boschi, solo che ad emozionarsi sono tutti coloro che hanno la fortuna di far parte di questo abbraccio tra Natura, Storia, Giganti e Musica.
Un ringraziamento va a tutti quelli che hanno “illuminato le scene” con il loro impegno e, parliamo degli Artisti ma anche degli Organizzatori, come non menzionare il Direttore Artistico Antimo Civero, la dottoressa Mariangela Petruzzelli dell’Ufficio Stampa e Comunicazione che hanno reso possibile il rinnovare il Festival, scrivendo una nuova pagina di cultura contemporanea, tinta di reminiscenze nella realtà del fuoco e nelle voci infernali delle acque.
Un ringraziamento particolare al grande Maestro Giuseppe Cascella che con la sua presenza e la sua volontà di far dono ad ogni partecipante di una sua opera, ha reso la scena, il luogo internazionale della pittura e della generosità.
a cura di Brunella Postiglione