Il Mare patrimonio insostituibile per tanti versi e necessità vitali.
Una interessante e piacevole iniziativa, ideata da Rita Abbagnale di Slow Food, che si svilupperà nelle giornate di domenica 21 luglio dalle ore 20.00, per proseguire con una intensa giornata lunedì 22 dalle ore 10,30 alle 24 circa, èstata presentata a Castellammare di Stabia, dallo stesso sodalizio cultore dell’enogastronomia, unitamente alla collaborazione offerta da Marina di Stabia con il suo Yacht-club.
Una serie di interventi, con la partecipazione di noti esperti del settore, ha fornito ai tanti ospiti che affollavano la sala conferenza dello Yacht-club, le necessarie informazioni sui motivi dell’iniziativa “Puort’ Apiert’!”, che si svilupperà negli spazi messi a disposizione da Marina di Stabia per un porto che si apre al pubblico al fine di lanciare il suo messaggio di innovazione e sostenibilità. Sono intervenuti, moderati dal giornalista Vincenzo D’Antonio, il presidente del Porto Turistico di Marina di Stabia Giovanni La Mura, il comandante di Fregata della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia Savino Riccio, il consigliere nazionale di Slow Food Antonio Puzzi, il direttore dell’Area marina Protetta Punta Campanella Antonino Miccio, il professore associato di Zoologia e Biologia marina presso il DISAM dell’Università di Napoli “Parthenope” Roberto Sandulli, il presidente dell’Associazione Commercianti stabiesi di Confcommercio Yohnny De Meo e Luigi De Martino presidente dell’Associazione Pescherie della città ospitante l’evento.
I partecipanti al dibattito hanno sviluppato interessanti considerazioni relative al mare come unione di luoghi e come essenzialità per gli sviluppi economici e quindi come risorsa per l’aspetto sociale, con le sue potenzialità di patrimonio, oltre che per i collegamenti, anche per la balneabilità ed inoltre come fonte della pesca che delizia con il suo prodotto i palati ed i gusti dei più che amano questo tipo di alimento. La risorsa che offre quindi oggi l’avvicinamento al mare con il suo pescato che nel nostro mare Mediterraneo, grazie alla particolare flora che si differenzia anche secondo le zone più intensa e ricca di valori di sapori, costituendo un sesto della biodiversità sugli altri mari e quindi con un valore altissimo per la sua modesta dimensione di acque rispetto agli Oceani, rappresenta con una necessità di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente la possibilità di offrire una fauna ittica che dia un innalzamento della qualità della vita. Questo mare Mediterraneo che sembra quasi un’isola che unisce l’Europa, con i tanti aspetti della Biodiversità chepossiede, ha la possibilità di offrire con la sua pesca artigianale dei veri ed importanti prodotti del mare unici per i sapori, anche se come i molluschi che sono una risorsa limitata, necessariamente divengono elemento di discussione per la conservazione della specie. In particolare Miccio ha ricordato le regole, come quelle imposte nell’Area marina Protetta di Punta Campanella, che vietano il prelevamento dei Datteri di mare da queste acque, elemento di conservazione non solo di questo prodotto marino e consequenzialmente di difesa di un intero sistema biologico marino. L’inquinamento biologico dei nostri mari, in dipendenza dal surriscaldamento delle acque che sta portando nel nostro Mediterraneo specie di pesci che appartengono per lo più a zone tropicali come stelle marine, meduse ed altro che riescono sempre più anche a riprodursi, rappresenta secondo Sandulli, un altro grande problema problema perchè sempre più noi catturiamo i loro predatori, grossi squali, tonni (tonno rosso) e tartarughe dando quindi spazio ad una incrementazione di queste specie come le meduse e quindi necessita regolamentare questa pesca per difendersi dagli effetti della tropicalizzazione. Slow Food che è riuscito a parlare alla gente, riuscendo ad arrivare al consumatore, elevandolo al rango di conduttore grazie alle scelte da lui condivise, ha condotto e vuole condurre sempre più l’obiettivo, come affermato da Puzzi, che abbia come finalità il produrre un cibo buono e giusto ed alluopo ha organizzato la manifestazione del 21 e 22, come tante altre che organizza.
Dalla tavola rotonda che ha invitato a seguire l’evento della cena di gala del giorno 21 alle ore 20.30 “Gli Chef Stellati alleati del Mare”, i quattro Special Michelin Starred Chef sono: Giuseppe Guida, Gennaro Esposito, Danilo Di Vuolo e Renato Martino, il giorno seguente dalle ore 10.30 i vari laboratori proposti da Slow Food “Mare d’amare”, alle 19.30 “Mercato del pesce con asta del pescato” unitamente alle esposizioni e degustazione di prodotti con la collaborazione dell’Ascom per concludersi con il concerto di Agostino Penna alle ore 22,30 è scaturita per molti anche la nuova realtà dell’Associazione pescatori di Castellammare di Stabia presieduta da Luigi De Martino. A De Martino abbiamo chiesto come e perchè è nata quest’associazione da lui presieduta che è anche la prima del tipo in Italia ed il presidente del sodalizio ha affermato ”Sono veramente tanti i successi che questa Associazione ha ottenuto nei suoi primi 6 mesi dalla nascita. Molti non sanno che a Castellammare ci sono pescherie che provengono da 10 generazioni, famiglie che sono cresciute col vendere il pesce e questa Associazione tende a qualificare e rilanciare questa tradizione e soprattutto a permettere alle nuove generazioni di affrontare questa attività in modo sereno essendo questo lavoro pieno di normative varie a livello europeo, nazionale, regionale e provinciale. Abbiamo fatto una attenta promozione contro il Dattero di mare, abbiamo creato la prima che rete di pescherie che rispetta la legge protocollo sul lotto del pescato, cioè la tracciabilità concreta del prodotto in vendita per la garanzia di provenienza e qualità di tutti i nostri prodotti ed insieme al presidente dell’Ascom stiamo rilanciando nuove iniziative come quella già in atto della vendita di pesce fritto nel classico <Cuoppo>. Dopo la normale vendita al mattino del pesce, sono numerose le pescherie che diventano tipici posti dove gustare pesce anche cucinato, ed il Cuoppo, costituito da freschissimo pescato fritto, rappresenta un elemento molto convincente per il consumatore che con costi veramente ridottissimi ha la possibilità di gustare questa specialità. C’è poi anche qualche punto divenuto di particolare attrattiva perchè ha dato una vera svolta alla ristorazione fast food, ma non quella delle multinazionali, bensì quella casareccia e nostrana con un ritorno alle tradizioni, gusti e sapori, che offre tutta la giornata dalle ore 12 alle 03.00 la possibilità di gustare il famoso <Cuoppo> molto noto anche a Napoli nelle friggitorie d’una volta dove venivano serviti vari elementi di fritturina ma non di pesce”. Il risultato della conoscenza di questi punti di vendita, che ci ha tanto attirato per la descrizione fatta, abbiamo personalmente voluto costatarlo subito recandoci sul posto ed abbiamo riscontrato l’esistenza di un piccolo, tradizionale e tipico luogo ove poter gustare il nostro mare. Augusto Longobardi, titolare della pescheria “La Voce Del Mare” attraverso il direttore di sala Ciro Monaco, e con la collaborazione nel servizio di Cyscopykoba Aha, ci ha presentato il bel banco di pesce che in una sala di consumazione con tavoli e sedie offriva ai clienti a cominciare dalla “Cruderia di Mare”, passando ai “Frutti di Mare”, alle “Caponate” e chiaramente al suo elemento di attrazione il “Cuoppo fritto”. Un tutt’uno di godimento di sapori, freschezza, gusto ed originalità che con anche mezzo litro di vino per due persone è costato appena 23€. Francamente e finalmente possiamo affermare che, in periodo di crisi, c’è anche la possibilità per chi non ha tanti soldi e quindi non esige senza lussuosità e sfarzi ma solo qualità, anche di poter soddisfare il desiderio di mangiare con gusto e bene.
A cura di Cinzia Loffredo