Sempre più laureati diventano imprenditori
Secondo il Rapporto “Giovani, impresa e lavoro” di Unioncamere 2013, la crisi ha contratto il tradizionale mercato del lavoro, ma ha riacceso nei giovani under 35 la voglia di reinventarsi e di non scoraggiarsi.
Com’è noto, sono proprio i giovani i più colpiti dalla crisi economica che, in particolare, ha coinvolto il mercato del lavoro, ma ancora di più sono i giovani laureati ad aver pagato le conseguenze della disoccupazione, attesa la drammatica realtà che vede il numero di diplomati occupati maggiore rispetto a quello dei laureati.
Tuttavia, dal Rapporto in esame, i laureati under 35 non si sono arresi in quanti rappresentano una gran percentuale di coloro che hanno attivato imprese in settori diversi da quelli oggetto dei loro studi, al fine di trovare comunque una collocazione professionale nel mercato del lavoro.
Infatti, 40 laureati in Giurisprudenza su 100 rappresentano gli “start uppers” nel mondo dell’imprenditorialità, così come il 30% di coloro che posseggono una laurea in materie umanistiche ovvero il 25% dei laureati in Economia.
Il fenomeno, che sta interessando in misura crescente l’Italia, non è nuovo ad esempio, in Regno Unito dove reinventarsi rappresenta la normalità per i laureati in materie nelle quali non fioccano molte occasioni di lavoro.
Il dato italiano, in particolare, dimostra che almeno 675.000 imprese sono di proprietà di giovani under 35, di cui il 29,5% appartiene a 25enni.
Ma vi è di più. Il dato sorprendente riguarda la percentuale di imprese appartenenti a giovani donne e che arriva al 27,5%.
Tra i settori in cui i giovani investono maggiormente si possono annoverare quello ambientale ed energetico, soprattutto in campo edilizio, quello informatico e della comunicazione, quello turistico ed alimentare.
a cura di Rita Marsico