I PRESERVATIVI NON SERVONO A COMBATTERE L’AIDS!
Vorrei fare una riflessione del monito del papa dall’ultimo viaggio in Africa, dove ha incontrato milioni di persone e, soprattutto di giovani. Ha seminato pace e inciso con i suoi messaggi di speranza. Ha affrontato vari temi caldi dell’africa moderna, dalla stregoneria alla superstizione, dal dono della vita alla corsa agli armamenti, dallo sfruttamento minorile al colonialismo delle multinazionali europee. Ma tra tutti i temi, certamente, quello che tra i giovani ha suscitato più scalpore, è stato quello del rapporto tra Aids e preservativi. Il papa Ratzinger si è espresso in maniera chiara ed inequivocabile: “i preservativi non servono a combattere l’Aids” e da qui, da questa affermazione, una pioggia di critiche, da parte di tutto il mondo, compreso il mondo giovanile.. Ma il papa verso che direzione sta andando? Allora è proprio vero: “la Chiesa, con il papa a capo, è veramente retrograde?”
Non credo proprio… Condivido forse il modo o forse il contesto alquanto discutibile.. ma la verità non ha compromessi! Più volte, a più riprese, abbiamo avuto modo, in questa rubrica per i giovani, di trattare il tema degli anticoncezionali, del rapporto prematrimoniale e così via. Il papa, anche in questa occasione, non si è dimostrato retrograde, anzi, ha tentato di mostrare al mondo, il volto più bello dell’amore, del rispetto per l’uomo e per la vita. Quello che il Papa ha affermato non è frutto di quello che la sua testa o le sue intenzioni personali gli hanno suggerito, ma quel che Gesù dice ed afferma sempre nel suo vangelo (che non a caso letteralmente significa “buona novella”) e che trova il suo apice nel vangelo di Giovanni “sono venuto perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza”.
Allora cosa significa il monito del papa? Significa che educare l’uomo e i giovani a proteggersi con il preservativo significa degradare il livello di amore, mostrare al cuore dell’uomo un falso volto dell’amore che non è il volto di Gesù e del suo vangelo, ossia non è il volto della purezza e della profondità. Educare i giovani all’amore attraverso un preservativo è paragonabile ad una insegnante che, inserita in una scuola, insegna ai propri alunni che i voti scolastici ai quali possono aspirare non sono uguali a quelli delle altre classi. Mentre tutte le classi scolastiche ricevono i voti che vanno dal 2 al 10, essi possono ricevere massimo la sufficienza, quel minimo sei che non soddisfa, non riempie le aspettative di quel povero alunno che studia, si affatica per essere gratificato col massimo dei voti. Perché degradare il volto dell’Amore, perché degradare il volto del più bello dei sentimenti? Non tutti possono condividere, non tutti sanno condividere quel che scrivo.. ma questo è successo anche 2000 anni fa’, quando il Figlio di Dio si è incarnato, è venuto a salvare l’uomo, ma molti hanno “preferito le tenebre alla luce”. Pensare di risolvere il problema dell’Aids in Africa come in tutti i paesi del mondo con l’uso del preservativo, vendendolo o regalandolo nelle scuole, nelle università, ai giovani e agli adulti, è disumano, è anti cristiano, ma è soprattutto degradante nei confronti dell’Amore! Per risolvere il problema Aids occorre educare il cuore. Educare il cuore facendogli sperimentare non il sesso, ma l’amore, non l’interesse, ma la donazione, non lo sfruttamento e l’istinto ma il sacrificio. Ma tutta questa sete può essere abbeverato ad una sola sorgente e ad una sola fonte: Gesù! Abbeveriamoci tutti, cari giovani, e non resteremo delusi!
A cura di Padre Claudio Marino