RISTORANTE DA NICOLA PER UNA CENA ROMANTICA
L’ incantevole spiaggia di San Francesco, situata a nord della cittadina di Forio D’Ischia, è collocata in una posizione molto pittoresca sotto il costone di Punta Caruso. È proprio in questo punto suggestivo che si trova il Ristorante Bar Pizzeria da Nicola, un tipico locale ischitano tutto da scoprire.
Lo stile è semplice e accogliente si può accedere direttamente in terrazza che affaccia sul mare,o se si preferisce nell’ampia sala interna avvolta dal colore azzurro mare,dove si ha l’impressione di essere catapultati in un’altra dimensione tanto é bello il colpo d’occhio che si avverte nello scorgere la montagna dalle vetrate che fa da cornice ai tavoli finemente preparati. Incontro il proprietario Antonio Milanesi un giovane imprenditore entusiasta e professionale che ha deciso di intraprendere la strada della ristorazione subito dopo aver conseguito il diploma di istituto alberghiero con qualifica di cucina a Monteforte Irpino,sua terra natia. Sono colpita dalla sua giovanissima età 33 anni e già da cinque proprietario della struttura. Gli chiedo cosa lo ha spinto a dedicarsi con tanta dedizione e cura al suo mestiere così difficile e competitivo soprattutto,in questo momento di crisi economica che mina anche la risorsa turistica. Non faccio in tempo a porgere la domanda che mi travolge come un fiume in piena. Antonio ha sempre avuto il pensiero fisso di gestire una struttura tutta sua, dove poter dare libero sfogo alla creatività, alla passione per il cibo e ai suoi progetti ai quali ha contribuito l’incontro proprio ad Ischia con la moglie Maria che lo aiuta nella gestione dell’attività e che lo ha reso papà di due splendidi bambini Carmine e Sara che sono la sua più grande forza per fare sempre bene e meglio. È iniziata così l’avventura di un giovane che ha puntato tutto su se stesso e la forza della famiglia per avviarsi verso una nuova avventura destinata a cambiargli la vita. In questi anni ci sono state molte trasformazioni mi spiega, tutte rivolte a rispondere adeguatamente ai gusti e alle richieste di una clientela sempre più variegata. Per questo bisogna essere sempre pronti ad offrire piatti semplici ma gustosi, buoni e freschi per soddisfare anche il palato più fine,questo sembra essere il segreto di Antonio la ricercatezza e la qualità ad un prezzo contenuto. A mezzo giorno si può comodamente salire direttamente dal mare e gustare buonissime pietanze, come le insalatone,la più richiesta è quella cafona con aggiunta di patate lesseepomodoro una vera delizia, ai più svariati crostoni o semplicemente una pizza, preparata a regola d’arte.
La novità più interessante da quest’anno è l’utilizzo di alimenti Bio,che vengono coltivati direttamente nell’orto di famiglia come il pomodorino (quello di ischia è particolarmente dolce e sodo perché matura in terreno sabbioso) ai peperoni, melanzane.
Il menù serale è stato interamente rinnovato con l’aiuto e la fantasia dello chef Tommaso Di Iorio con lo scopo di proporre piatti genuini con un tocco di classe, coniugando tradizione dei prodotti tipici locali e nuovi sapori. Si possono gustare antipasti deliziosi come i calamari pastellati ripieni di scarole e olive, spiedini di pesce panato al profumo di limone adagiati su crema di pomodoro fresco, al carpaccio di pesce spada con pesto di prezzemolo. Varietà e bontà non mancano nella scelta dei primi in prevalenza di mare, rigorosamente preparati con il pescato del giorno. Il prezzo anche per una cena completa di antipasto, primo e secondo si aggira intorno ai € 35 a persona, un costo onesto considerando la scelta e la selezione delle materie prime che vengono utilizzare per la preparazione di ogni portata. Simpatia, attenzione per il cliente cordialità,ospitalità e buona cucina, sono le priorità del padrone di casa, a rendere il tutto ancora più piacevole è il suggestivo panorama sullo sfondo, il suono delle onde del mare che si infrangono sulla riva e alla sera la luce della luna riflessa nel mare. Una combinazione fantastica da provare che renderà le vostre vacanze indimenticabili.
A cura di Natascia Caccavale