L’arma che ho
Combatto una pazza guerra,
ma mi rialzo sempre.
Il mio nemico è forte
ma ho degli ideali per cui lottare.
E se è vero quello in cui credo solo io
già questo è più importante
di tutto quello che asseriscono gli altri.
Questo nemico non lo posso punire,
perché una volta era il mio migliore alleato
e poi c’è la mia stirpe da difendere.
Non voglio vincere questa guerra,
voglio solo che si impari a vivere.
E se oggi so lottare
tutta questa forza non la voglio spezzare,
anche se mi costasse una vita intera
dover dimostrare,
che al di là di tutto
la verità la dico solo io.
Così voglio morire,
nella certezza di aver speso tutto,
di aver venduto tutto,
di aver buttato tutto,
per la sola cosa in cui veramente ho creduto.
E tutto l’amore che mi porto dentro,
che non mi riesce a far odiare
e che non mi fa mollare
è questa l’unica arma che ho.
(Luisa de Franchis)
Mario Luzi
Nacque a Castello nel 1914 e si laureò a Firenze in letteratura Francese- Strinse amicizie con molti
letterati della corrente ermetica e questo fu per lui motivo di ulteriore sviluppo interiore della sua
vena poetica drammatica ed autobiografica. Umile d’animo fu aperto e disponibile al dialogo
soprattutto con gli studenti. Collaborò a numerose riviste tra le quali: Frontespizio,Campo di Marte,
Paragone e letteratura. La sua prima raccolta poetica “La Barca fu pubblicata nel 1938.
Insegnò nelle scuole superiori di Parma e di Roma e lavorò alla Sovrintendenza Bibliografica. Dal
1940 al 1946 seguì la pubblicazione di “Avvento notturno”, “Un brindisi”, “Quaderno Gotico”,
“Onore del vero”, “Primizie”, “Deserto”. Nel 1955 ottenne la cattedra di letteratura francese a
Firenze e nel 1963 la sua vena poetica si intensificò ancor più sfociando in opere come “Al fuoco
della controversia”, “Semiserie”, “Reportage”, “Taccuino di Viaggio in Cina”, “Per il battesimo dei
nostri frammenti”. Fu anche autore di testi teatrali e tra le principali opere: “Pietra oscura”, “Il fiore
del dolore”, “Ceneri ed ardori”, “Felicità turbate”, “La passione”. Ottenne il premio Viareggio per
l’opera “Al fuoco della Controversia”. Fu nominato nel 2004 senatore a vita dal Presidente Ciampi.
Morì nel nel 2005 ed alla sua memoria fu posta una lapide nella Basilica di S. croce a Firenze. Il suo
corpo giace nel cimitero di castello a Firenze.
(Luisa de Franchis)