TERRA DEI FUOCHI, MARFELLA: METTETE IN SICUREZZA I TERRITORI E ATTENZIONE ALLE MANI DEI “CLAN” NELLE OPERE DI BONIFICA.

Tra i volti che incarnano la lotta alla decennale emergenza ambientale campana v’è senza dubbio quella del dottor Antonio Marfella, oncologo molto apprezzato per le battaglie a tutela di una terra stuprata per decenni da una classe “politica-mafiosa-massonica-imprenditoriale”, che ha anteposto il business alla salute dei cittadini.

terra 1Dottor Marfella, mai come in questo periodo, si parla dell’ incremento di mortalità, soprattutto quella infantile, dovuta all’illecito smaltimento di rifiuti, perlopiù tossici, nel cosiddetto triangolo della morte. E non solo. Insomma, un altissimo margine di popolazione muore esclusivamente per inquinamento ambientale e dunque alimentare. Il dato è drammatico. C’ è un ciclo vitale che va rispettato. Il massimo che deve fare la medicina e una società civile rispettosa dell’armonia ambientale è di consentire alla “candela uomo” che si accende al momento del concepimento di potersi consumare in maniera equilibrata. Lo scopo della medicina è quello di consentire a tutti che quella candela si spenga naturalmente; ma ci stiamo accorgendo che, in questi ultimi 50 anni, in tutto il mondo abbiamo modificato l’ambiente in maniera cosi drastica come mai nella storia dell’umanità è accaduto; ovviamente ne stiamo subendo ora le ripercussioni, dannose per il nostro equilibrio sanitario. In questa situazione catastrofica, terra 2dicarattere mondiale, in Campania s’è andato ad aggiungere un aggravante, ovvero la totale assenza di controllo del territorio; in Italia ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti industriali, prodotti in regime di evasione fiscale, vengono illegalmente smaltiti: per anni la Campania è stata la discarica ufficiale del nostro paese; ma ormai è tutto saturo e dunque il fenomeno ha conosciuto una flessione. Dunque, in questi anni stiamo iniziando a raccogliere i tristi frutti in termini sanitari, dal momento che dopo 30 anni si sviluppano i tumori. Il più assurdo paradosso sta nel fatto che, poiché siamo la regione più giovane d’ Italia, prendiamo meno soldi dal momento che  dovremmo risultare più sani in quanto giovani; ma in Campania si sta registrando completamente l’opposto: siamo i più giovani ma anche i più malati. Basti pensare che oggi 1 donna su  6 ha il cancro alla mammella prima dei 40 anni.

Si sente di attribuire tutta la colpa al Nord Italia per la vicenda degli sversamenti illeciti? Dunque, osserviamo i dati per dare una risposta; la Campania  produce 5 tonnellate di  rifiuti urbani e 14 tonnellate al minuto di rifiuti industriali. Ma al nord si produce il doppio dei rifiuti industriali dal momento che vi sono paesi più produttivi. Si terra 3aggiunga che al nord si produce il doppio dei rifiuti rispetto al cittadino medio campano. Ciò che non si smaltisce illegalmente al settentrione viene ad essere oggetto  di trasferimento altrove, dovunque sia possibile e dove la criminalità a basso costo lo consenta: dalla Somalia ai paesi dell’ est Europa sino alla Cina. Non è un fatto criminale ma strutturale, legato alla nostra attività produttiva manifatturiera non adeguatamente controllata. Noi siamo la discarica ufficiale ma il biocidio riguarda tutta l’ Italia; anzi, stando ai dati, tutta l’Europa.

Tempo fa fu sollevato il problema della mancanza di un registro tumori in Campania; qual è la situazione attuale? Quello del “Registro Tumori” è un discorso abbastanza complesso. In sintesi lo strumento esiste, da un punto di vista istituzionale-formativo, dal 1995; però non è funzionalmente adeguato; sembra che non ci sia ma in realtà esiste: è presente dal punto di vista del pagamento di stipendi e di organizzazione, ma è del tutto evidente che si rilevano problemi di funzionamento legati alla scarsità di risorse economiche; e quel che desta stupore è che in una terra così martoriata dall’emergenza rifiuti, il registro non risieda presso qualche locale di un centro terra 4sanitario, bensì all’interno degli uffici regionali politici della regione Campania; certamente è un’allocazione originale; e come non sottolineare il registro della Asl 4 che veniva definito “registro regionale” ma che copriva solo pochi comuni e sottostimava i dati? Noi dal 2008 in poi, non abbiamo  ancora dei dati ufficiali e pare non li avremo ancora per qualche anno; questo avviene in quanto la legge che fu approvata ad unanimità dai 62 consiglieri regionali, che per la prima volta stabiliva un buon registro tumori, organizzato per Asl e con centro al Pascale, è stata bocciata per eccesso di spesa. In Campania purtroppo sono ormai evidenti le conseguenze  della gestione pubblica dei beni comuni, e in primis di ciò che riguarda l’ambiente.

Ultimamente si sente parlare perlopiù di bonifica; non è meglio mettere in sicurezza i territori primadi passare ad opere di pulizia? Non crede poi che vi possa essere interesse da parte dei clan a mettere le mani sul business delle bonifiche? La logica suggerisce che non ha alcun senso costruire il palazzo se terra 5la guerra è in corso e il bombardamento continua. Le stime attuali confermano che gli sversamenti stanno continuando. Come è già recentemente accaduto, le zone bonificate son state “risporcate”. Per bonificare si deve risolvere il problema a monte: la situazione necessita di denaro e numerose risorse tecniche. Inoltre il rischio di “affidare ai bombardieri” la ricostruzione dei palazzi bombardati da loro stessi è inconcepibile.

<<Ritengo che Antonio Bassolino abbia concorso nella perpetrazione dei reati, ma si chiede la pronuncia di prescrizione per tutti i capi di imputazione a lui attribuiti>>. Il pubblico ministero Paolo Sirleo così s’è espresso in merito a una maxi inchiesta sullo scandalo rifiuti in Campania. Come giudica questa richiesta di archiviazione? Credo che questo sia il voluto risultato finale di un percorso concordato dal sistema politico gestionale dei rifiuti italiano; non è stata la camorra la promotrice di questo disastro, ma è stato il sistema industriale che aveva necessità di ridurre i costi; tale apparato ha usato da intermediaria la camorra, con l’ ovvia copertura della politica, al fine di abbattere i costi. Risulta evidente che, per complicità diretta o acquiescenza, la sinistra che ha accettato tutto ciò è  moralmente corresponsabile, come dice Sirleo. V’ è stato un consenso implicito derivante dalla volontà del “non intervento”. Ritengo che al momento non vi siano ancora norme penali adeguate: queste lacune hanno consentito ai criminali di farla franca e ai sodali politici di essere privi di responsabilità. E a pagarla siamo noi cittadini.

V’ è stato un incremento delle patologie tumorali nell’ultimo ventennio; qual è stato l’organo più colpito e indi maggiormente sensibile a mutazione cancerogena? Gli organi della riproduzione sono i più colpiti dal momento che le cellule si replicano più velocemente; lo stesso registro tumori regionale attesta un eccesso terra 6di cancro del testicolo rispetto alla media nazionale; parliamo di una caso certamente curabile ma comunque invalidante; poi ultimamente vi è un’ alta incidenza di tumore al colon retto, organo colpito in virtù di ciò che mangiamo; tale tumore, in maniera disattenta e distorsiva, viene attribuito all’aumento dell’ invecchiamento della popolazione, quando invece risulta essere perlopiù causato dall’ immissione di pesticidi nei terreni. Ma il fulcro di questo genocidio risiede proprio nella scarsa qualità di controlli sugli alimenti che portiamo sulle nostre tavole.

Cosa consiglierebbe al paziente sfiduciato o comunque rassegnato all’idea che la patologia maligna possa avere la meglio? Il nostro (l’istituto “Pascale”, ndr) è un istituto di eccellenza dove vi sono persone altamente qualificate, che con molto sacrificio e dedizione combattono ogni giorno, con ottimi risultati, la battaglia contro il cancro. Mi accontenterei se ritornassimo allo stato di 20 anni fa allorquando la Campania era nella perfetta media nazionale; nonostante il grave inquinamento possiamo ritornare ad un equilibrio che ci permetta di essere in media nazionale. Non siamo la regione più povera e industriale: siamo la più bella e possiamo aggiustare tutto.

A cura di Alessia Viviano