Il museo della ceramica cerretese apre le sue porte

I  protagonisti dell’autunno: olio e castagne

Nel mese di novembre a Cerreto Sannita, città dell’olio, si festeggia l’olio nuovo. Per gli appassionati delle nuove tecnologie c’è la possibilità di scaricare dal sito www.cittadellolio.it/mobile/ l’applicazione per smartphones che vera 1permette di scoprire le eccellenze del territorio di casa nostra attraverso olivi secolari, itinerari legati alla rappresentazione dell’olivo e dell’olio nell’arte e nella cultura, ristoranti dell’olio e produttori di eccellenza. Non dimentichiamo che L’Italia è il primo importatore mondiale di olio, proveniente per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e per il 7% dalla Tunisia. Gli oli di oliva importati in Italia vengono, infatti, mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri dove sono state esportate 364mila tonnellate solo nel 2011.

La natura e la gastronomia ben si coniugano con l’artigianato e l’arte che troviamo, sia nelle caratteristiche botteghe dei ceramisti locali, sia nel museo civico e della ceramica cerretese che custodisce pregiate opere della tradizione locale. All’ingresso del Museo, voluto nel 1995 per documentare la tradizione della ceramica artistica fiorita a Cerreto dopo il sisma del 1688, è possibile fare un tour virtuale sulle antiche vera 3icone sacre del comprensorio grazie all’installazione  di  una serie di foto retro illuminate, sull’esempio di quanto fatto per la mostra del Caravaggio a Salerno e per il Museo virtuale di Ercolano realizzato nella Reggia di Portici. Il Museo Civico, situato nel Palazzo Sant’Antonio (attualmente sede del municipio), era un ex convento francescano del ‘700, che ha ottenuto lo “status” di Museo di interesse regionale ed è inserito in un più ampio sistema di musei, comprendente anche le sezioni Arte Sacra, Arte Contemporanea, Archeologica. Anche di notevole interesse sono le ceramiche donate dalla famiglia Mazzacane a Cerreto. Si tratta di circa 400 pezzi per la maggior parte risalenti al XVIII secolo, periodo d’oro della produzione cerretese per la quantità ma soprattutto per qualità dei manufatti, eseguiti da abili maestri, molti dei quali trasferitisi da Napoli a Cerreto. L’ inestimabile collezione è stata donata al comune dagli eredi del giudice Vincenzo Mazzacane, che l’aveva raccolta nella prima metà del Novecento.  Grazie ai fondi della Regione Campania e recuperando risparmi accantonati di altre opere, l’Amministrazione comunale ha provveduto all’unificazione vera 2degliambienti museali e alla predisposizione di un collegamento tra gli stessi ed il piano interrato adiacente la Società Operaia di Mutuo Soccorso. Intanto la castagna è anche protagonista di vari appuntamenti d’autunno. Nel comune di Montella nell’avellinese nel mese di novembre si celebra una importante sagra della Castagna. Molto nota e apprezzata è infatti la castagna tipoica di questa zona che è stata la prima in tutta la regione ad aver ricevuto il riconoscimento di qualità Igp.

E sempre a proposito di sagre si è rinnovato anche quest’anno l’ appuntamento con la sagra della castagna nel vicino borgo di Civitella Licinio nel Comune di Cusano Mutri, una cittadina del beneventano aggrappata sulle colline. Dal 18 al 20 ottobre la frazione cusanese ha ospitato la ventinovesima edizione della castagna locale. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale Libera.Mente in collaborazione con il Comune di Cusano Mutri. Scopo della manifestazione è quello di creare attenzione su un prodotto che per anni è stato una fonte di sostentamento per molte famiglie del luogo. Qui tutto è stato realizzato all’insegna delle castagne locali proposte in svariati modi. Negli stand gastronomici si sono potute gustare un’infinità di pietanze a base di castagne, come le zuppe dai decisi sapori autunnali e non sono mancati i caratteristici dolci, preparati in casa dalle vera 4donne del luogo, che custodiscono le antiche ricette delle nonne. Il turista non ha che l’imbarazzo della scelta tra la possibilità di visitare le chiese del centro storico, oppure effettuare passeggiate naturalistiche o praticare trekking a cavallo in un’oasi di pace e silenzio immersa nel verde. È anche possibile cimentarsi nello spettacolare percorso-avventura nelle Gole di Caccaviola, unico al mondo nel suo genere. E parlando di escursioni naturalistiche da non perdere quella al Sentiero del Salto dell’Orso e lungo il fiume Titerno, alle Forre di Lavelle, per verificare da vicino l’andamento dei fenomeni carsici. Siamo nel territorio cusanese ed è molto nota in autunno la “Sagra dei Funghi”. Si tratta di uno dei paesi più alpestri, che nel 1861 passarono dalla provincia di Caserta a quella di Benevento. Ogni anno Cusano Mutri (Cusano aggiunse il nome “mutri” dal monte Mutria propaggine del Matese) apre le strade lastricate e le caratteristiche piazze del suo centro storico agli estimatori della più raffinata e profumata cucina a base di funghi: gli stand gastronomici vengono collocati nella centralissima Piazza Orticelli, dalla quale ci si addentra nelle tortuose stradine traboccanti di stand e botteghe. Sempre nelle viuzze del centro storico viene svolta la mostra mercato dei prodotti tipici e dell’artigianato, con tante curiosità e manufatti di pregevole finitura. La Regione Campania è auspicabile che si adoperi per un sempre maggior sostegno alla valorizzazione della produzione agroalimentare, tra le più ricche di Italia, dove ogni anno, Pro Loco, Comuni, Province e Associazioni varie si impegnano a promuovere le loro eccellenze.

a cura di Sonia di Prisco