Patrizia Cavalli

Patrizia Cavalli

poesia 1Nasce a Todi nel 1947 e vive a Roma dal 1968. Ha pubblicato molte sue poesie di

successo con la casa editrice Einaudi dal 1974. Tra queste ritroviamo alcune sue

raccolte “ Le mie poesie non cambieranno il mondo” eppure  contrariamente  a

questo titolo la poetessa lascia un segno indelebile con la sua complessa tecnica di

avvalersi anche di metriche classiche che hanno una sintassi contemporanea. Tra le

altre sue poesie degne di rilievo ritroviamo “Il Cielo” pubblicato nel 1981, “Poesie”,

e “ l’Io Singolare proprio mio” pubblicato nel 1992, “Sempre aperto Teatro”,

pubblicata nel 1999 che Le conferì il Premio letterario Viareggio – Repaci, “Pigre

divinità e pigra sorte nel 2006 che le conferì il premio Dessì. L’ultima sua raccolta

risale al 2013 e si intitola “Datura”. E’ inoltre sempre per la Casa Editrice Einaudi di

testi come “Sogno di una notte di mezza estate” ed Otello di Sahakespeare. Ha

tradotto dall’inglese e dal francese narrativa e teatro. E’ di indole ironica, vive la

realtà attraversandola fino a capirne il suo funzionamento. I suoi versi sono pochi ed

essenziali che colpiscono per i colpi di scena che sanno dare alle sue poesie.

Ha la capacità con l’uso di una sola parola alla quale sembra affezionarsi a far girare

intorno ad essa tutto un senso della poesia. Per lei l’amore non è un sentimento

astratto ma ha sempre una spiegazione fisiologica governata quasi da fattori

ormonali.

(Luisa de Franchis)

La mia vecchiaia

Su una sedia di vimini una donna che legge

e un terrazzo troppo grande per lei sola.

Eppure il silenzio addolcisce le ombre

ed il luccichio delle sera.

Un uccello accenna un piccolo canto,

sta cantando da ore, ma nessuno lo ascolta,

fa solo parte dell’atmosfera.

Il vento accarezza queste figure

mentre un tiepido sole brucia i colori

perché sta già cadendo a picco su un monte.

Un rumore di foglie,

uno scroscio leggero

e di colpo il tramonto.

E di colpo si accorge la vecchia signora

di non avere più luce per poterci vedere.

L’umida aria attaccata alla pelle,

le raggrinzisce il volto e le mani.

E si alza la vecchia signora,

chiude il suo libro e lo porta con se.

Entra in silenzio nella sua vecchia dimora

e richiude pian piano

ancora una volta

la sua povera vita senza ideali.

Dal vetro traspare la luna e la notte

e attonita osserva le luci ed i bagliori.

Poi due dolci parole al suo gatto

e non le rimane che il letto.

Ora dorme la vecchia signora,

dorme e ricorda i suoi tempi passati.

E domani

Lei ritroverà se stessa

su una sedia di vimini

a leggere ancora.

poesie 2(Luisa de Franchis)