Dimmi quanti anni hai e ti dirò che città sei: viaggio nei luoghi più antichi del mondo
Quando si viaggia, spesso, lo si fa per la storia, per scoprire nuovi luoghi o magari incontaminati e selvaggi. Ma cosa ne penserebbe un viaggiatore, se a spingerlo al viaggio fosse la scoperta delle più antiche città della storia, luoghi in cui gli esseri umani, a pensarci bene, passeggiano o mangiano da più di mille anni? Sicuramente sarebbero molto interessatinello scoprire che molti di questi luoghi hanno intatti la loro spiritualità o la loro cultura.
Dalla Siria all’Egitto, con una breve fermata in Italia, si visiteranno città dal fascino incontrastato.
Il viaggio parte dalla mistica India, dalla città di Varanasi (3500 anni). Luogo sacro per gli induisti ed attraversata dal fiume Gange, essa si presenta come una città molto spirituale e santa a Shiva. Riti millenari ed immutabili ne fanno una meta di pellegrinaggio per tutti gli induisti i quali, almeno una volta nella vita, devono fare un bagno, in modo tale da ripulirsi dei peccati, nel fiume Gange. Ma è al tramonto che la città da il suo meglio e sprigiona tutta la sua misticità; verso le diciotto, è l’ora della Puja, quando il sole e la luce vengono offerti al fiume con canti, mantra, conchiglie suonate, cimbali e migliaia di offerte votive luminose che fluttuano sulle acque del fiume sacro, quasi a formare un fiume di stelle che illumina la affascinante notte indiana.
Seconda fermata del nostro viaggio intorno al mondo, seguendo le città più antiche, è Gerusalemme (4000 anni), la città santa per le tre religioni monoteiste: Islam, Ebraismo e Cristianesimo.
Città sacra ed eterna, ha visto sfilare davanti a se quattro millenni di storia umana, legata talvolta a tragici eventi. Oggi un viaggio in questa terra deve essere portato avanti con il maggior rispetto possibile vista l’instabilità della zona a livello geopolitico. Fatto sta che le sue attrazioni culturali, come la Cupola della Roccia, moschea islamica, o il Santo Sepolcro o il celeberrimo muro del Pianto, antiche vestigia del Tempio di Gerusalemme, attirano ogni anno milioni di pellegrini che si recano in Terra Santa con lo scopo di ripercorrere le orme del proprio Messia.
Al terzo posto troviamo la capitale siriana, Damasco (4500 anni). Fondata nel 2500 a.C, situata nell’oasi Ghouta, è da molti considerata, fra le città abitate, la più antica del mondo. Il fascino unico di Damasco è determinato dalle ricche testimonianze artistiche risalenti a tempi molto antichi. La sua notevole storia, fatta di conquiste da parte di bizantini, ottomani e arabi hanno lasciato profonde impronte nella cultura della città.
Ritornando in Europa, troviamo la città che diede i natali ai più grandi pensatori della storia della filosofia occidentale: Atene (7000 anni). Essa con la sua acropoli resta il baluardo della cultura per eccellenza. Da ritrovamenti fatti risulta che uno dei primi insediamenti risalga addirittura al 3000 a.C.
Sorpresa del nostro viaggio è la cittadina di Matera che ha addirittura 10 000 anni. Conosciuta come la “Città dei Sassi”, Matera è una delle città più antiche del mondo ad essere abitata. Nelle grotte attorno alle “Gravine materane” sono stati ritrovati oggetti che testimoniano tracce evidenti di villaggi; addirittura, molte delle case che scendono lungo le gravine, sono state abitate ininterrottamente dall’Età del Bronzo. Nel 1993 i Sassi di Matera, sono stati iscritti nella lista dei Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Terminiamo il nostro viaggio con la città più antica del mondo che ha alle sue spalle più di 13 000 anni di storia. Ci fermiamo ad Aleppo, in Siria meridionale. Soprannominata la “ Capitale del Nord”, dal 1986, patrimonio dell’UNESCO, oggi è purtroppo insanguinata dalla guerra civile. Nonostante molti dibattiti sulla vera età di Aleppo, tutti gli storici concordano che la città era già abitata 8000 anni fa circa.
Il nostro viaggio attraverso le città più antiche del mondo termina qui, però ci rimarrà sempre nel cuore che da luoghi cosi antichi e prestigiosi per cultura e storia, si ha solo da imparare e rivolgersi a loro con molta riverenza e rispetto.
A cura di Luigi Del Gaudio