I Passi
Prima di risalire le scale
ascoltando solo il mio respiro sussurrato
udendo il rumore dei miei passi
che si appoggiano lievi sulle foglie
faccio scivolare i miei pensieri
senza riordinarli nella mente
cercando pace mentre tutto tace.
Nessuno mi vede
quando cerco me stessa
negli odori semplici degli alberi
che mi sfiorano il profilo
Nutrendo la mia anima
(Luisa de Franchis)
Quinto Orazio Flacco
Fu un poeta romano, nacque a Venosa cittadina della Basilicata l’8 dicembre del 65 a.C., venne più comunemente chiamato “Orazio”. Fu un uomo che conobbe l’arte del saper vivere con ironia e dettò anche le regole dell’eleganza stilistica. Provenne da una famiglia di umili origini, studiò a Roma e successivamente si recò ad Atene dove potè approfondire il greco e la filosofia. Non aderì del tutto alla corrente Epicurea, scuola di pensiero che si pose domande sull’uomo al centro nel suo comportamento dettato dai problemi del mondo che determinavano stati d’animo offuscati che non davano gioia nel vivere. In questa corrente inoltre la morte veniva considerata come una serena liberazione dai mali del mondo e la verità era nella natura che circondava l’uomo. Secondo il pensiero di Orazio la morte era accettazione e rassegnazione ad un evento naturale dal quale non ci si poteva esimere. Si arruolò e combattè nella battaglia di Filippi nel 42 a.C. arruolandosi nell’esercito di Bruto figlio di Cesare. La battaglia fu vinta da Ottaviano e Orazio decise di far ritorno in Italia dove svolse mansioni di segretario di un questore. Nel 41 a.C. iniziò a scrivere versi e successivamente per la fama ottenuta si dedicò completamente alla letteratura. Fu considerato uno tra i più importanti poeti latini. Tra le sue opere: “Epodi” 17 componimenti, “Satire” 18 satire contenute in due libri dedicate al suo amico Mecenate, “Odi” 88 componimenti raccolti in tre libri, “Epistole” due libri dedicati a Mecenate, “Carme Secolare”scritte su incarico di Augusto per la cerimonia conclusiva dei Ludi Saeculares. Accusò seri problemi alla vista per una congiuntivite che lo accompagnò in gran parte della sua vita e nel 27 novembre dell’8 a.C. morì a Roma. Fu sepolto accanto all’amico Mecenate che nella dipartita lo aveva preceduto solo due mesi prima.
(Luisa de Franchis)