L’IRONIA DI ALFREDO HÄBERLI

3Nato a Buenos Aires nel 1964, a 14 anni si trasferisce con la famiglia in Svizzera dove studia e cura gli allestimenti per il Museum für Gestaltung e nel 1993 fonda il proprio studio incontrando, con i suoi progetti funzionali e venati di umorismo, un immediato successo di critica e di pubblico. E’ docente di Architettura d’Interni, ha come suoi clienti marchi autorevoli come Alias, Edra, Zanotta, Moroso, Cappellini, Camper…

E’ un designer semplice e di rigorosa funzionalità, definendo il suo stile l’unione di innovazione e tradizione, di curiosità e di spirito.

La prima regola è non far uscire nulla che non lo convince realmente dal suo studio, non gli piace lasciare nulla al caso, lavorando con ogni tipo di materiale, trovando la soluzione più adatta ad ogni problema. Sicuramente la corrente che più lo riconosce è il Moderno, soprattutto gli anni ’50, dove la tecnologia e la voglia di trovare l’unicità e di crescere si manifestavano ai massimi livelli.

Ammirevole il pensiero che ha sugli oggetti che progetta: gli piace pensare dove possono essere collocati, l’ambiente più giusto dove possono esprimere la loro poesia pur essendo oggetti industriali.

La sua energia, la sua passione nasce dal fatto che continua ogni giorno ad incuriosirsi attraverso la sua vita quotidiana, la sua infanzia, le sue esperienze, innamorandosi prima di un’idea che poi trasforma in prodotto come funzione.

Vi mostro alcune delle sue opere.

1La poltrona Solitaire  per OFFECCT sarebbe una comune poltroncina da salotto, ben strutturata, con la sua seduta in schiuma su scheletro di legno e piedistallo in acciaio cromato, se non fosse per un dettaglio, ossia il bracciolo che fa le veci di un tavolino.

Recuperando la struttura delle sedie da convegni, Solitaire diventa una poltroncina utile in un ufficio, per prendere appunti mente si conversa o in salotto, per appoggiare tè e pasticcini: a questo proposito è disponibile su richiesta un supporto in plexiglass.

2Per andare incontro alle esigenze abitative di una clientela sempre più vasta ed esigente, per potersi adattare a un monolocale  open space così come a un salottino, molte aziende che producono divani hanno adottato nelle proprie collezioni almeno un modello di seduta modulare. La danese Fredericia Furniture ha delegato al famoso designer argentino  la progettazione di un divano a più elementi.

4Sono 5 i moduli, che possono essere combinati e mixati per ottenere la soluzione migliore per il proprio spazio abitativo. Molte naturalmente le combinazioni di colore possibili, a partire dai tessuti Kvadrat disegnati dallo stesso Häberli. L’ispirazione sembra essere molto space-age, i braccioli rialzati e i sedili in serie, Seracs sembra essere studiato apposta per sognare d’essere sul ponte di comando dell’Enterprise.

L’idea Origo era quello di creare un modo facile, articoli per la tavola di tutti i giorni con una varietà di applicazioni. Gli anelli di accatastamento sul fondo dei piatti, la struttura per il fissaggio di tazze e piattini e ciotole per piatti e gli elementi decorativi sono delle vere scoperte. Dettagli come questi aiutano a determinare la gamma di applicazioni per la vita quotidiana.

A cura di Francesca Morano