Io non ho paura
Il mio orizzonte
polline al vento
poi sparso sul cemento
anche se ci sono mille asperità
c’è sempre ferma la mia volontà
di camminare
anche quando la luce si fa rada
e non riconosco più la strada.
Anche quando il pensiero
non è quello che accomuna
e viaggiare da soli
non è una gran fortuna.
Ma non c’è luogo
e non c’è modo
che non senta
il richiamo di te.
ed è così che non ho più paura
(Luisa de Franchis)
Oriana Fallaci
Nacque a Firenze il 29 giugno del 1929. Fu attivissima nel campo politico e nella resistenza portando da ragazzina bombe a mano in cesti d’insalata a gruppi partigiani di “Giustizia e Libertà” alla guida di una bicicletta. Anarchica, individualista ed impavida fu una delle prime giornaliste a recarsi al fronte come inviata speciale, ottenendo anche una onorificenza da parte dell’esercito italiano per il suo attivismo.
Si iscrisse alla Facoltà di medicina, ma la sua passione per il giornalismo la proiettò alla Cronaca Nera, a vari articoli sull’Europa e divi Hollywoodiani.
Particolarmente interessata al mondo Orientale scrisse sulla condizione femminile Islamica. Si recò alla Nasa per intervistare i suoi piloti, in Vietnam descrivendo la follia di questa guerra, nel 1968 a causa della morte di Martin Luther King e Bob Kennedy lasciò il fronte per recarsi temporaneamente in America .
Fu ferita e data per morta in una manifestazione studentesca messicana dove perirono centinaia di giovani prima dell’inaugurazione dei giochi olimpici.
Nel 1969 assistette al lancio di Apollo 11 nello spazio.
Nel 1973 conobbe un leader greco dell’opposizione Alekos Panagulis e ne fu la sua compagna fino alla morte di lui sopraggiunta in un misterioso incidente nel 1976.
Tra i suoi libri più significativi: “Lettera ad un bambino mai nato” dedicato al figlio che attendeva da Panagulis e perso a causa di un aborto spontaneo, “Un uomo” dedicato a Panagulis, “Insciallah”, “La rabbia e l’Orgoglio” nel quale riprese il pensiero di suo padre che considerò il comunismo come una proibizione monarchica alla ribellione della gente. Per i contenuti del libro definiti razzisti fu anche citata in giudizio dal Centro Islamico e non procedettero al suo arresto in quanto la nostra Costituzione prevede e protegge la libertà di pensiero e di espressione.
Pur essendo anticlericale ebbe significativi incontri con Papa Benedetto XVI. Fu contraria all’aborto ed alle adozioni gay e all’eutanasia, non la turbava l’omosessualità ed era propensa alla procreazione medicalmente assistita.
Fu insignita di varie onorificenze per il suo eroismo, coraggio e valore con il Premio Annie Taylor, dell’Ambrogino d’oro, di una Medaglia D’oro quale benemerita della cultura ed il Premio America dalla Fondazione Italia Usa.
Morì il 15 settembre del 2006 per un peggioramento di salute dovuta ad un cancro che la colpì. Riposa nel Cimitero degli Allori accanto ad una lapide commemorativa dedicata a Panagulis.
A cura di luisa de Franchis