Bruce Springsteen: “Outlaw Pete” diventa un libro
La singolare storia del bambino rapinatore raccontata in Outlaw Pete, canzone del 2009 di Bruce Springsteen inserita nell’albumWorking on a dream, diventerà un libro, con le parole del Boss e le illustrazioni di Frank Caruso. La graphic novel, in uscita il 4 novembre per Simon & Schuster, è stata ispirata da un libro per bambini del 1950, intitolato Brave Cowboy Bill, che la madre del cantautore era solita leggergli quando era piccolo.
“Essenzialmente, Outlaw Pete è la storia di un uomo che cerca di sopravvivere e di correre più velocemente dei suoi peccati”, ha sottolineato Springsteen. La parabola del bambino che rapina le banche ha offerto al cantautore lo spunto per una riflessione sul peccato, il fato,il libero arbitrio e il destino. “Quando Springsteen ha scritto Outlaw Pete –ha dichiarato l’illustratore Frank Caruso- non ha solo creato un brano meraviglioso, ha dato vita anche a un personaggio meraviglioso. Dalla prima volta che ho sentito quel brano è iniziata a venirmi l’idea del libro”.
Per Caruso, quello di Pete è un personaggio paragonabile a Tom Sawyer, Huck Finn, Dorothy Gale e Braccio di Ferro, uno spaccato del folklore degli Usa che si snoda attraverso i grandi personaggi della letteratura statunitense. Pochi mesi fa Bruce Springsteen ha debuttato dietro la macchina da presa con il cortometraggio Hunter of Invisible Game, mentre è arrivato ora il momento di dimostrare anche il suo talento letterario, che già emergeva dai testi delle sue canzoni.
Nessuno, come Springsteen, ha raccontato negli ultimi quarant’anni le strade polverose dell’America e i sogni di una generazione nata per correre. I suoi primi album rivelavano la rabbia, l’urgenza e la voglia di riscatto di un ragazzo cresciuto nelle strade secondarie, per il quale la macchina non è soltanto un mezzo di locomozione, ma una porta spalancata verso infinite possibilità, soffocate invece dalla prevedibilità della vita di provincia. La sua voce, roca e sofferta, ha dato voce a chi non l’aveva: emarginati, fuorilegge, eroi romantici, perdenti, vagabondi.
Selvaggio e innocente al tempo stesso, come il titolo di un suo famoso album, Bruce non solo ha raccolto il testimone dai grandi folk singer Pete Seeger, Woodie Guthrie e Bob Dylan, ma ha anche portato nel rock lo spirito di libertà che permea la letteratura americana del Novecento. Non pago di essere considerato il migliore performer al mondo, in grado di incendiare il pubblico per quattro ore consecutive, Springsteen si è gettato con la consueta energia nel progetto di Outlaw Pete,nuovo tassello di una carriera in continua espansione. I
ll suo segreto è stato spiegato recentemente dall’amico e mentore John Landau, ex giornalista diRolling Stone che rimase folgorato da un suo concerto nel 1974, al punto da abbandonare la macchina da scrivere per diventare il suo produttore. “All’inizio della nostra collaborazione chiesi a Bruce che cosa voleva fare della sua vita. Lui mi rispose: forse quando avrò 75 anni saprò esattamente cosa voglio fare della mia vita. Il segreto è questo. Dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti fino a oggi, lui sta sempre cercando di fare la migliore canzone di sempre, il miglior disco di sempre, il miglior concerto di sempre”. E ora il miglior libro per bambini di sempre.