PROGETTO EDITORIA,AMBIZIONE O RIVOLUZIONE ?
“Leggere cibo per la mente: passaparola! È lo slogan martellante (si spera), della campagna promossa dal Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri per invitare gli italiani ad avvicinarsi alla lettura. Perché leggere? La lettura costituisce il principale alimento della cultura di una persona e diventa con il tempo, uno degli elementi fondamentali del suo stile di vita. Nessun rigo è mai dimenticato, poiché anche tutto quello non richiamato diretta-mente dalla memoria, in modo consapevole, rimane come contenuto di base del proprio modo di es-sere. Leggere rappresenta una possibilità per accrescere il proprio sapere, ma è soprattutto un’occa-sione per vivere emozioni uniche e, lasciarsi trasportare in avventure sempre nuove attraverso i rac-conti e l’esperienza altrui. Fin qui sembra tutto facile se non addirittura naturale che tutti noi pos-siamo amare la lettura. Purtroppo non è così perché leggere significa decifrare un contenuto rac-chiuso in una forma, comprendere quel che si legge, è instaurare un dialogo con chi comunica, per confrontare, approvare, criticare o respingere il suo pensiero. Sarà forse questa messa in discussione dei proprio pensieri, della propria riflessività , la mancanza di interesse, di stimoli che oggi hanno prodotto un non lettore? Un’indagine condotta dall’ISTAT nel 2013, rivela dati sconfortanti sugli italiani e la lettura. Il 56% dei lettori non legge nulla, né libri né quotidiani, il 46% dichiara di aver letto un solo libro l’anno. Più utile è stato rilevare le ragioni di tale disinteresse addotte dai non let-tori: il 31% afferma di non avere interesse per quanto scrivono i quotidiani; il 17% sostiene di non avere tempo, l’11% di preferire i notiziari radio-televisivi, il 6% afferma di avere problemi di con-centrazione e il 4% ritiene troppo difficile il linguaggio usato dai quotidiani. Vi è poi un 20,7% della popolazione che non andrebbe considerata poiché ha letto meno di tre libri e ha quindi un rapporto occasionale con con la lettura, mentre dovremmo considerare solo il 18,4% che ne ha letti da quattro a undici e uno scarno gruppo di “lettori forti” pari al 6,3% della popolazione che legge almeno dodici libri in un anno. Contribuisce a riportare indici di lettura così bassi anche comportamenti condizionati da numerosi fattori di natura ambientale, culturale, sociale, familiare. Nel 1965 poco più del 16% degli italiani leggeva un libro nell’arco dell’anno, mentre alla fine degli anni Ottanta, dopo l’ondata della scolarizzazione di massa, vi è stato un notevole incremento. Un ritmo di crescita che ha contribuito a sviluppare una ragguardevole vivacità nel settore dell’editoria, cui fa da riscontro una notevole difficoltà ad incrementare la percentuale di lettori, ferma da troppo tempo. Ci si chiede dunque come mai oggi ci sono più laureati ma si continua a leggere poco? E perché l’editoria è in crisi? Evidentemente gli editori hanno provato ad aumentare il numero delle novità in uscita allo scopo di stimolare la domanda e sollecitare un mercato piuttosto stagnante. E se le scelte fatte non sono quelle giuste? Si è tenuto a debito conto la solidità e le dimensioni del mercato libra-rio italiano da sempre retto da una percentuale di lettori ( pochi),definiti forti e le loro abitudini di acquisto? Probabilmente si è trascurata quella grossa fetta di lettori deboli , ma anche occasionali o intermittenti che pure dovrebbero essere educati alla lettura. Al di la della crisi che rappresenta oggi il mercato editoriale, bisogna lavorare e riproporre un sistema di valori in cui la cultura e l’istruzione tornino a essere apprezzate. Ripartire dai non lettori, rilanciando un sistema formativo-scolastico e universitario di qualità, capace di costruire un reale e diffuso benessere. Nell’ambito della promo-zione della lettura, molto importanti sono le iniziative delle istituzioni pubbliche, dei Comuni, delle Province e delle Regioni che in Italia ha visto fiorire fiere, festival, rassegne, manifestazioni e saloni del libro, contribuendo considerevolmente alla diffusione di un interesse particolare per le mani-festazioni culturali sul territorio. Tra i più famosi appuntamenti per citarne qualcuno vi è il premio Strega, il premio Campiello, il premio Bagutta. Tali iniziative appaiono, comunque, da sempre un canale promozionale importante (nonché una fonte di considerevole indotto economico e interesse turistico ), in quanto si rivolgono non soltanto agli attori del mondo dell’editoria , ma anche e so-prattutto a cittadini che forse non avrebbero altre occasioni per partecipare a iniziative culturali di qualità. Gli incontri culturali quindi aiutano a capire quale deve essere l’atteggiamento di un buon lettore, di colui che non subisce passivamente, ma domina il testo, sottomettendo costantemente il pensiero dell’autore al proprio giudizio. Per fare ciò bisogna trovare il modo per motivare la lettura, per stimolare lo spirito critico e sviluppare capacità assimilative; creare curiosità, fantasia e suscitare nuove domande. Questo significa essere attivi nella lettura, significa pensare, mentre si legge con lo stesso ritmo dell’autore, avere idee diverse dalle sue, avere ben chiaro lo scopo che ci si prefigge (informazione, verifica di un’opinione, puro divertimento); significa porsi degli interrogativi su quanto si legge e non accettare tutto supinamente; non ultimo, sapere come utilizzare le informazioni ricevute. La promozione della lettura passa soprattutto attraverso una politica di diffusione non commerciale del libro, concepito come strumento di trasmissione del sapere e principale accesso alla cultura. Può esserci ripresa del settore editoriale? Per Monica Balsamo si! Il problema nasconde la soluzione, da questa riflessione nasce il Progetto Editoria, pensato da Monica, autrice, la quale non si arrende di fronte alle difficoltà editoriali del momento e rilancia una sfida al settore con la sua idea che può sembrare ambiziosa ,ma cela amore puro per una pratica da condividere a tutti i costi ( la lettura), per i benefici e i piaceri che si traggono da essa. La strada intrapresa con grande coraggio da Monica è tutta in salita, ma non manca determinazione e convinzione in quello che fa. Negli anni trascorsi a maturare idee, proposte sono stati gli stessi non lettori a essere osservati, studiati e a offrire spunti e suggerimenti a questa nuova avventura. Per Monica non si può pretendere che un non lettore acquisti un libro perché la copertina è bellissima o perché la quarta di copertina è avvincente. I non lettori non li guardano proprio i libri, non sono attratti, rientrano nella percentuale di chi non ha tempo di leggere o non ha interesse per la lettura. I non lettori appartengono a quella categoria di consumatori che vogliono essere sedotti, da qualcosa di veloce, dirompente, nuovo e intrigante, per questo bisogna catturare la loro attenzione. Progetto Editoria è tutto questo. La divulgazione, promozione e diffusione dei libri, al di fuori dei luoghi tradizionali, attraverso la visione di un corto che da vita ai personaggi, alle parole, il messaggio è da condividere, commenta-re, interrogare e racconta il libro. Vedere un libro o leggere un film sono la nuova proposta editoriale per scorgere fino in fondo il contenuto di ciò che compriamo, attraverso una scelta consapevole. In collaborazione con Massimo Pacillo che cura le riprese e il montaggio dei corti, per maggiori in-formazioni potete consultare la pagina Facebook cliccando Progetto Editoria.
A cura di Natascia Caccavale