Ogni vita vale
Ogni vita vale
anche quando si spengono negli occhi
le luci ed i ricordi
rimane solo l’impercettibile respiro
senza più le azioni.
Ogni vita vale
quando decidiamo
di non mettere al mondo un bimbo
mentre stacchiamo una qualsiasi spina.
Non possiamo sapere
dove è iniziata una vita
e dove sopraggiunge la morte.
Vale vivere
anche quando l’unico desiderio
è il non reagire
per tutti quei lividi sulle braccia
dove non ci sono più spazi per bucare
e la vita non si può più assaporare
anche quando la mente non è più coerente
e non c’è possibilità di guarire le sue immagini.
Ma chi siamo noi per decidere?
Siamo niente
(Luisa de Franchis)
Roberto Roversi
Nacque a Bologna il 28 gennaio del 1923. Combattè come Partigiano nella Resistenza in Piemonte. Fu un poeta e scrittore da considerarsi tra le più rappresentative figure poetiche del novecento, molti suoi versi sono stati trasformati in canzoni interpretati da complessi musicali come gli Stadio e da cantanti come Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Per cinquant’anni lavorò come libraio antiquario.
Fu fondatore ed Editore di due riviste “Officina” e “Rendiconti” affiancato da autorevoli figure come quella di Pier Paolo Pasolini e Francesco Leonetti.
Successivamente autogestì la sua attività letteraria pubblicando su piccole riviste e piccoli manifesti.
Si affiancò anche a figure politiche come quella del radicale Pannella e si battè come condirettore del quotidiano Lotta continua per scongiurare la chiusura del giornale.
Scrisse testi teatrali ed al termine della sua attività di libraio e nel 2006 unitamente alla decisione presa con sua moglie donò tutti i libri alla Cooperativa Adriatica che li smistò a famiglie poco abbienti ed ad altre biblioteche.
Tra i suoi testi poetici ricordiamo “Poesie”, “Poesie per l’Amatore di Stampa”, “Trentuno poesie di Ulisse dentro al Cavallo di Legno”.
Un duro lutto lo colpì nel 2007 per la morte di suo figlio Antonio sociologo e Professore Ordinario all’Università di Bologna.
Morì a Bologna il 14 settembre del 2012. Pur fortemente encomiato da figure come il Presidente Napolitano, ricordato da scrittori ed intellettuali ,non volle cerimonie pubbliche né private.
A cura di Luisa de Franchis