Una voce calda e potente che ha commosso tutti. Giulia Molino ha conquistato un meritatissimo primo posto alla seconda edizione del Festival Canoro Santa Teresa Aminei, bandito dalla Comunità Parrocchiale Santa Teresa Gesù Bambino di Napoli e dall’Associazione Noi per Napoli.
Una ragazza semplice, una liceale che studia con impegno e costanza e che ha saputo conciliare la passione per la musica e il canto con tutti gli altri impegni, restando sempre con i piedi per terra.

Ciao Giulia, quando hai iniziato a cantare?
“Più o meno all’età di 8 anni. Ero molto piccola, è vero, ma ancora adesso sono chiare nella mia mente le emozioni che provavo nel cantare, e oggi posso affermare con estrema fermezza che quelle sensazioni non sono state affievolite dal tempo!”.
Da cosa nasce il tuo amore per la musica?
“Probabilmente è proprio da questo che nasce il mio amore per la musica, ovvero sapere che in essa troverò sempre un rifugio sicuro, come due braccia forti che stringono in un abbraccio e promettono che tutto andrà per il meglio”.
Qual è il tuo sogno?
“Il mio sogno più grande è quello di cantare sempre, cantare ogni giorno, cantare finché avrò respiro! Non importa se avrò successo o meno in un’eventuale carriera canora (..che ben venga!), perché in entrambi i casi, sarà costante l’impegno e la dedizione che impiego nel coltivare tale passione.
Qual è il tuo rapporto con i giovani di oggi?
“Sarebbe impossibile definire con semplici parole l’amore che avverto anche solo pensando alla musica, e fortunatamente questo aspetto mi accomuna a molti dei miei amici che riescono a percepire le mie stesse emozioni. Sono una persona solare ed estroversa, adoro la compagnia e detesto la solitudine, anche se spesso preferisco avere un’unica amica sulla quale so di poter contare costantemente, piuttosto che avere accanto persone le quali conoscono ben poco di me. Insomma, meglio soli che male accompagnati!”

Grazie mille, e..buona musica! Ci auguriamo che questa sia la prima di una lunga serie di vittorie e che per te arrivi un successo planetario.
Foto di Renato Ricci
Anna Falco e Carmine Bonanni