Può essere un trucco: se il lavoro non c’è, uno se lo crea. La cosa più facile è partire da una passione. Qualcosa che si sa fare bene e trasformarlo in un’attività da cui si possa ricavare (almeno) un po’ di reddito. Oggi poi non è più così difficile mettersi alla prova. Ci sono molti siti che permettono di creare una vetrina, di mettersi in mostra e capire se l’idea piace a qualcuno prima di fare “veri” investimenti: da Etsy a eBay, daBlooming a Buru-buru solo per fare qualche esempio. Chiaro che la cosa funziona meglio con crochet&tricot, patchwork, bijoux&accessori, con qualcosa, insomma, che sia facile da vendere e da spedire. Esempi se ne possono trovare daAbilmente, la kermesse dedicata manualità creativa, alla Fiera di Roma fino al 28 novembre. Lì ci sono più di venti creative disposte a raccontare la loro storia: come sono riuscite a trasformare la loro passione in un lavoro vero? Riescono a mantenersi facendo, per esempio, fiori di carta? Talvolta, oltre alla produzione dell’oggetto in sé, queste persone si sono inventate laboratori, cicli di lezioni e pubblicazioni ad hoc. E alcune di loro ci hanno raccontato il punto di partenza.