La Grande Famiglia ROSSOPOMODORO e lo scambio di auguri per le festività

Luci, alberi di Natale, presepi personalizzati, doni, antiche ricette culinarie che si tramandano da madre a figlia, ricette segrete, pino 1roccocò, struffoli, cassate, baccalà fritto…sono tantissime le tradizioni natalizie, che si rispettano nella città partenopea, ma nella grande famiglia ROSSOPOMODORO, la tradizione più bella, è quella di aprire le porte di casa. L’ospitalità, semplice e spontanea di Franco Manna e di sua moglie, è senza dubbio delle migliori, e come ogni anno, in occasione delle festività natalizie, hanno accolto tantissimi amici, nella loro elegante ed accogliente dimora, incorniciata da un indescrivibile panorama mozzafiato, sul golfo di Napoli, insieme ai soci del padrone di casa, Roberto Imperatrice e Pippo Montella, per uno scambio di auguri, all’insegna del calore familiare. Un’attesissimo rito che si ripete da anni, nato come augurio fra il gruppo di lavoro, ma ora esteso a numerosi amici, giornalisti, personaggi della politica e ancor più alla famiglia ROSSOPOMODORO che diventa sempre più grande, grazie allo strepitoso successo, di espansione nel mondo. Gli invitati a sua volta, non hanno esitato a manifestare con grandi sorrisi e cordialità, la voglia ed il piacere di rincontrarsi e riabbracciarsi, per stare ancora una volta tutti insieme. ROSSOPOMODORO nasce infatti, da una pino 2grande amicizia tra Franco Manna, e i suoi amici Napoletani, che un pò per scommessa, ed un pò per la voglia di intraprendere la strada imprenditoriale, hanno scritto la loro storia, con l’inchiostro del buonismo, qualità, professionalità ed accoglienza. Ingredienti fondamentali, che uniti ad acqua (l’acqua della fonte campana Cannavante), farina, mozzarella di bufala ed olio extravergine di oliva di Sorrento, sono diventati il segreto di un successo, che ancora oggi cavalca l’onda, di una strada in grande ascesa. Il primo ristorante, aperto nel 1997, nel Corso Vittorio Emanuele, divenne punto d’incontro di artisti, amici e gente comune, e prese il nome di ROSSOPOMODORO, grazie al colore rosso dei capelli di un’ amico di nome “ Ceffo”, che divenne il padrone di casa. Ma, non avevano fatto i conti con l’ottimo risultato del loro lavoro, tanto che Rossopomodoro divenne il marchio del gruppo Sebeto esportato poi, in tutta Italia, e che ad oggi, conta 120 punti vendita, tra le zone più famose e rinomate in Italia e all’Estero. Nasce così Pizza & Contorni, Anema e Cozze per le specialità di pesce, Rossosapore per un pranzo veloce, dove alla base c’è sempre la ricerca pino 3dell’artigianalità e tradizione, fino ad arrivare ad Ham Holy Burger, il locale innovativo, specializzato in hamburger, dove il menù gourmet lo trovi sull’ipad, messo a disposizione per i clienti su tutti i tavoli del locale. Grandi idee e grandi investimenti, che ha visto nel 2014, il gruppo SEBETO, impegnato in altre aperture, in un momento segnato dalle difficoltà della crisi, dove dal punto di vista del business, si è passati dal modello franchising a quello delle aperture dirette. Un sfida lavorativa fatta di grandi sforzi, sia organizzativi che economici, ma che ha portato all’apertura di tre nuovi locali a Londra, uno a Manhattan – NewYork, tre Ham, due a conduzione diretta in Italia, per un totale di circa 20 locali. Segnato però, come afferma Manna, anche da un brutto scherzo nella vita privata (sicuramente il più triste), da parte di Geppi Marotta, ex socio, ideatore di “Fratelli La Bufala”, che il 23 giugno del 2014, è venuto a mancare. Amico di sempre, compagno di avventure e di lavoro, un uomo che ha insegnato a Franco Manna, la visione ottimistica della vita, influenzando positivamente il suo percorso umano e lavorativo. Influenze di vita veramente pino 4sentite che hanno portato Franco Manna, proprio in occasione del discorso augurale di Natale, a leggere in sua memoria, una poesia della scrittrice Erica Jong: “Dopo il Terremoto”. Poesia che gli ha dedicato il giorno dei suoi funerali, versi che sembrano stati scritti appositamente per loro, e per l’amicizia che li ha accompagnati per anni, vedendoli uniti e realizzati, in un percorso di vita, dove già tutto era scritto : “…Ci sfreghiamo l’uno contro l’altro.. Ma non ci consumiamo..La sabbia diventa più fine, e la nostra vita diventa seta…Grazie Geppy, che sei andato via troppo presto! “… Il silenzio dell’atmosfera commovente, accompagnato da un lungo applauso, si è interrotto con un brindisi per l’augurio al Nuovo Anno, che prospetta stupende novità nell’ambito dell’ EXPO 2015, vedendo Rossopomodoro impegnato, in prima linea, con una bellissima pizzeria nel padiglione Italiano. Un occasione importante, per un’indotto che serve a far conoscere l’arte della pizza napoletana nel mondo e come la bravura degli artigiani possano rivendicare l’esportazione del Made in Italy. Non a caso tra gli ospiti c’erano i nomi più prestigiosi di pizzaioli napoletani : Gino Sorbillo, Ciro pino 5Oliva, Teresa Iorio e il campione del mondo 2013 del Trofeo Caputo , Davide Civitiello, che insieme al presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, a Sergio Miccù presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla famiglia Caputo rappresentata per l’occasione dal papà Carmine ed il figlio Antimo titolari dell’omonioma farina che ha conquistato il mondo, emblema della tipicità dell’eccellenza napoletana, stanno portando avanti una iniziativa con raccolta di firme, per la petizione “L’Arte della Pizza – Patrimonio dell’Unesco”. Fra i tanti ospiti dell’incontro benaugurante per le festività 2014/2015, ricordiamo l’attore di teatro Stefano Sarcinelli, venuto appositamente da Roma, Lucio Pomicino, Generoso di Meo, Fabio Pacelli della Gesac, gli avvocati Fabio Valenzano, Nugnes e Pecora e tanti altri professionisti. Erano presnti inoltre Clelia Martino, che collabora con il gruppo da più di 18 anni, e che si occupa dell’espansione seguendo tutti i nuovi progetti, Sasà Scontrino, che cura tutti i siti web e i social Network, Antonio Sorrentino rinomatissimo Chef, ricercatore di materie prime e pino 6responsabile della strategia dei menù, e tantissimi, ma proprio tanti stretti collaboratori, come art director, architetti, geometri, che formano il laboratorio operativo e creativo di questa grande famiglia.
Un aperitivo augurale, accompagnato da un ricco buffet, degno di Re di Borbone, ha voluto trasmettere a tutti, in giuste dosi, la positività e l’ottimismo che occorrono, per superare questi momenti difficili, aspettando di raccogliere i frutti di un albero come ROSSOPOMODORO, innaffiato da amicizia e volontà di professionisti diversi; uniti per raggiungere insieme un unico obiettivo: l’Artigianalità Napoletana nel mondo, perché i napoletani non sono solo bravi ed instancabili lavoratori, ma anche intelligenti imprenditori uniti dalle tradizioni.
Sabrina Abbrunzo