Amina Tyler
È lo pseudonimo di Amina Sboui blogger tunisina nata il 7 dicembre del 1994. Attiva nel movimento femminista ha trascorso alcuni anni della sua adolescenza in Arabia Saudita per un trasferimento lavorativo di suo padre medico e sua madre insegnante.
Ha suscitato grande curiosità quando su Facebook ha mandato in rete una sua immagine a seno nudo con una scritta che affermava che il corpo appartiene alla donna.
Durante una manifestazione Al Congresso per la Repubblica Tunisina è stata fermata dalla Polizia perché ha inveito contro la Ministra Sihem Badi.
E’ stata accusata di aver imbrattato e profanato con delle scritte il muro del cimitero di Kairouan , città dove si sarebbe dovuto svolgere un congresso ed è stata anche arrestata il 19 maggio 2013 per detenzione di uno spray urticante come sua forma di difesa.
Le è stata inflitta una pena pecuniaria di 150 Euro e l’esperienza del carcere per immoralità e cattiva condotta.
Le è stata data la possibilità dal gruppo Femen di allontanarsi per studiare in Europa e sempre per perorare la sua causa tre militanti hanno subito il carcere e vari interrogatori.
Amina è rinasta comunque in carcere per la scritta “Femen” apposta nel cimitero pur essendo uscita la sentenza a non procedere a suo discapito per oltraggio ad un secondino.
Ad agosto 2013 le è stata concessa la libertà condizionata perché ha dichiarato di voler abbandonare il gruppo Femen, non essendo d’accordo sulle proteste fatte per perorare la sua causa da parte di militanti che hanno formulato offese religiose e bruciato la bandiera di Tawhid emblema del mondo Islamico davanti alla moschea di Parigi.
Le è stato anche inflitto un procedimento penale per una denuncia da lei fatta di un reato immaginario di violenza ad opera di Salafiti presso la stazione metropolitana di Pigalle.
Ha dato i suoi esami di maturità a Parigi non potendoli completare in Tunisia.
A cura di Luisa de Franchis
La Maschera
Maschera di cera
era il mio viso
ricordando quel sorriso
e quelle tue mani
orrendo affronto
che bloccavano l’energia.
Vagavo tra la gente
sperando che in me
non leggesse niente.
I lividi dell’anima
non si cancellano mai
sono immagini
realizzate da pennelli
i cui schizzi sembrano sbiaditi
ma il quadro porta sempre la tua firma
(Luisa de Franchis)