Digiuno intermittente: benefici e linee guida per farlo al meglio
Angelina Jolie, Ben Affleck, Katy Perry e Beyoncè. Cosa hanno in comune questi grandi nomi del cinema e della musica? Tutti hanno sposato la filosofia del digiuno intermittente per rimettersi in forma o scolpire il proprio fisico in vista del prossimo film. Il guru di questo nuovo trend, che negli anni sta diventando sempre più popolare, è il medico inglese Michael Mosley, che ha definito il paradigma della sua dieta ‘The 5:2 fast diet’ nel volume’The Fast Diet’. Alla base c’è il concetto di depurazione del corpo usando un’azione intermittente, ovvero cinque giorni di alimentazione normale e due di dieta a forte restrizione calorica.
La promessa di Mosley è quella di non riprendere i chili di troppo e di dimagrire in modo sano senza perdere la massa muscolare. La dieta – sottolinea il suo creatore – non è proibitiva ed è adatta ai vegetariani e ai vegani. “Sappiamo tutti – sottolinea Mosley sul proprio sito – che quando si decide di perdere peso le prime mosse sono quelle di mangiare cibi con basso contenuto di grassi, fare più esercizio fisico e non saltare i pasti. Questo è stato il consiglio dietetico standard dato per decenni alle persone, anche se può funzionare solo per alcuni. Quindi non c’è un’alternativa? Noi – avverte l’esperto – pensiamo che ci sia, ed è il digiuno intermittente”.
Come funziona la fast diet? Si mangia normalmente per cinque giorni a settimana e si fa la dieta gli altri due giorni, “nei quali si riduce l’apporto calorico al 25% rispetto al livello normale. Ciò significa che, ad esempio, un lunedì e un giovedì si mangiano 500 calorie (per la donna) e 600 (per l’uomo). Se si segue questo regime è possibile perdere circa 0,4 chili in una settimana, nel primo caso, e un po’ di più nel secondo”.
“Alcuni studi sul digiuno intermittente mostrano non solo che le persone vedono dei miglioramenti a livello di pressione sanguigna e colesterolo, ma anche per la sensibilità all’insulina. Non c’è niente di più ‘potente’ per il corpo come il digiuno”, avverte il medico.
Mosley ricorda spesso di aver perso 10 chili in 9 settimane con il digiuno intermittente. Un calo che potrebbe sembrare un traguardo irraggiungibile per molti alle prese con il sovrappeso e con la bilancia che non mente. Soprattutto quando la ‘The 5:2 fast diet’ permette di mangiare comunque ciò che si vuole nei giorni in cui non si digiuna (parzialmente).
C’è però anche chi punta il dito contro la dieta intermittente. Sono molti i nutrizionisti che non vedono di buon occhio questo regime alimentare che sta prendendo sempre più piede. Il digiuno – hanno sottolineato i medici del National Health Service britannico – provoca ansia, disidratazione e alitosi. Si possono ottenere gli stessi risultati con una dieta più equilibrata, che prevede di mangiare con moderazione e senza esagerare tutti i giorni.