Cellar Theory, il posto giusto per chi ama davvero la musica live
Appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica live, questa sera al Cellar Theory locale nato nel 2007, in una cantina del Vomero a Napoli. Il Cellar Theory si è sempre ispirato ai Kellerclub berlinesi, veri e propri club sotterranei ricavati da cantine, apparentemente chiusi al pubblico, ai quali si accede tramite scalette impervie, e che – nonostante la forma grezza e l’arredamento approssimativo – sono spesso il fulcro della vita notturna e musicale della capitale tedesca.
Nel 2013 il locale ha cambiato veste, conservando allo stesso tempo lo spirito originario, quello di un posto dove essere se stessi e dove ascoltare una musica che non è scesa a compromessi: jazz, rock, elettronica, cantautorato e tutto quello che in un genere non rientra vi trovano lo stesso spazio di espressione, purché si tratti di progetti nuovi, di sperimentazione, di espressione di chi ha davvero qualcosa da dire in campo musicale.
E non solo: alla musica si combina l’arte in tutte le sue forme, dal video alla fotografia passando per la performance, e in generale per qualunque voce cerchi spazio fuori dai soliti circuiti. Questa volta tocca all’energia inconfondibile del gruppo The Names. Una band post punk di culto, fondata a Bruxelles nel 1978 dal bassista e cantante Michel Sordinia, che per la prima volta a Napoli (unica data in centro-sud Italia) suona con la formazione di origine. La band è così composta: Michel Sordinia (voce), Marc Deprez (chitarre),Vincent Lesceux (basso), Laurent Loddewijckx (batteria), Christophe Boulenger (keyboards).
L’opening act è degli Echoes of Silence, post punk/gothic band romana formata da Filippo Biagioni Gazzoli(voce), Paolo Maccaroni (chitarra), Roberto Acquafredda (basso), Andrea Orlandi (batteria). Gli eventi musicali proseguono per tutto il mese, il 26 è attesa la musica sperimentale di Bromp Treb, progetto solista di Neil Young Cloaca, classe 1976, che porta con sé direttamente dal Western Massachusetts un ritmo ottenuto dalla manipolazione di nastri, synth economici o autocostruiti e sistemi instabili di feedback.
A seguire i Sic Sciences, alias Aaron Rumore (padre dell’etichetta di nastri Körper/Leib e parte dei Radford Electronics) e Stefano Costanzo (fondatore dei Tricatiempo): nessun effetto, nessun pedale, solo chitarra e batteria in un magma noise rock di strutture aperte.
A chiudere SEC, nuovo talento della musica elettroacustica italiana, che manipola e deforma materiali sonori con il registratore a bobine Revox, varcando continuamente il confine tra analogico e digitale, strutturato ed improvvisato, narrativo e astratto. Mercoledì 27, il palco si dividerà tra Stoccolma e Napoli con i nordici Broken lights alias Martin Herterich e Händer Som Vårdar ed i partenopei Matar Dolores per una serata tra industrial e noise, all’insegna di loop, suoni grezzi, nastri maltrattati, ritmi primitivi e campioni ambientali.
L’evento conclusivo è previsto il 30 con King of Stoned vol.2 il festival dedicato allo Stoner e alle sue derivazioni, presentato dal collettivo Cattivi Guagliuni, che ha fatto della musica indipendente il suo biglietto da visita.
Una serata riservata a chi ama il sound possente di ispirazione psychedelica, le vibrazioni doom e le atmosfere del deserto, che vedrà on stage cinque band: i Kayleth (da Verona), Diana Spencer Grave Explosion (da Bari), iTeverts (da Benevento), i Tuna de Tierra ed i Lee Van Cleef, entrambe da Napoli. E nell’After: Dj Bondage. Per tutti, ma proprio tutti si comincia alle 22.00.