Stella Jean, borsetta fatta in Siria come simbolo
Una borsetta come invito alla resistenza: Stella Jean l’ha concepita insieme a un giovane stilista siriano, Asaad Khalaf, che nel 2013 ha lasciato la sua casa natale per allontanarsi dalla guerra e intraprendere un percorso accademico in Italia. La stilista italo-haitiana l’ha portata in passerella oggi a Milano come simbolo della sua collezione per il prossimo inverno, ispirata alla guerra fredda. Concepita a partire da una scatola del backgammon, gioco tradizionale popolare in Siria, la clutch ‘Propaganda’ e’ stata realizzata in un laboratorio di Damasco, nascosta poi in un furgoncino notturno per proseguire il suo viaggio fino a Beirut e arrivare infine a Milano. La sua presenza punteggia la collezione che guarda al periodo della Guerra Fredda, con un occhio attento alle referenze militari della US Army, che qui si arricchiscono di passamanerie e dettagli ricamati con gradi militari e medaglie. Questo mondo militar si alterna alle stampe ispirate al territorio russo. Cosi’ abiti ed eco-pellicce si accendono di colori d’ispirazione sovietica, mentre cappotti, gonne e giacche in cotone, lana e panno hanno applicazioni di pon pon, lacci e frange. C’e’ anche molta maglieria in collezione, sempre arricchita con dettagli militari. “Sono capi realizzati a mano in Umbria – spiega la stilista – da donne che vivono in queste zone duramente colpite dal terremoto e che non si sono fermate per far si’ che questi abiti fossero qui oggi”. La stilista invece indossa una T-shirt bianca con la scritta “FRANCAmente grazie”, in ricordo di Franca Sozzani. “Devo molto – dice – a questa donna