Ed allora dove stiamo andando?
Da alcune settimane era atteso questo giorno: 14 dicembre come il giorno che avrebbe aperto nuovi spiragli politici e sociali visto il voto di fiducia al governo Berlusconi. Premetto che in questo articolo non desidero fare politico. Il prete, pur viaggiando con la bibbia in una mano e il giornale nell’altra, non deve e non può fare mai politica! Ha il compito e il dovere di educare la coscienza, il compito ed il dovere di educare alla verità e al rispetto dell’uomo, ma mai fare politica!
Premesso questo, guardo le notizie dei quotidiani, le immagini dei Tg nazionali e regionali e mi chiedo: “Dove stiamo andando?”. Si vedono cortei di giovani, fumogeni, immagini di violenza tra forze del’ordine e manifestanti.. ed allora in maniera ancora più accorata mi chiedo “dove stiamo andando?”
E’ questa la libertà dell’uomo? E’ questo il futuro che stiamo costruendo? Non credo che tutto questo scenario di problematiche provenga solo da un partito politico che perda la maggioranza, non credo che tutto questo sia frutto di un paese in crisi, credo che alla base di tutto ci sia “un uomo in crisi”. Vedere i nostri giovani protestare in quel modo con l’uso della violenza, contro le forze dell’ordine, con volgarità e oscenità di ogni genere, danneggiando negozi, monumenti e proprietà private e pubbliche, mi fa immaginare un paese che delinea dinanzi a se un futuro non del tutto roseo e non solo dal punto di vista politico o economico.
Ebbene allora mi chiedo ancora una volta: “Dove stiamo andando?”
Per ricostruire la nostra bella Italia, non occorre solo rifondare una classe politica, non occorre solo rifondare dei meccanismi sociali o economici, occorre rifondare l’uomo soprattutto nei suoi valori o nella sua umanità, facendo comprendere ai giovani e agli adolescenti che con la violenza e la volgarità non ci sono vinti, né vincitori, ma solo sconfitti, e quando l’uomo arriva alla violenza, non c’è veramente rimasto neanche un barlume di speranza. La Chiesa riflette quest’anno sulla problematica educativa. Dovremmo allora tutti riflettere, poiché questi giovani sono i nostri figli di ieri, ma sono anche gli uomini di domani…ed allora quale futuro? A voi giovani, il potere di distruggerlo o di saperlo ricostruire nella pace e nella fedeltà all’uomo e alla verità!
A cura diu Padre Claudio Marino,
sacerdote dei Padri Rogazionisti di Napoli
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