Ultimo ciak per il film “Lui è mio padre”
Un progetto cinematografico del regista Roberto Gasparro, ispirato al nuovo “Umanesimo Ecologico” di Papa Francesco atto a riconoscere “una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura”. Il regista, di origine agropolese e di adozione torinese, ha ultimato le riprese del suo nuovo lavoro presso lo stabilimento della “CEAN” di Trofarello, main sponsor dell’opera. Ed è proprio negli ampi spazi della nota azienda torinese che si svolgerà tutta la fase post produzione del film, grazie ad una costruttiva partnership instaurata tra lo stesso Roberto Gasparro regista e socio amministratore di 35MM PRODUZIONI e Francesco Dragotto, AD di CEAN SPA che si svilupperà anche per progetti audiovisivi futuri. Il cinema rappresenta un prezioso strumento di osservazione dei fermenti culturali, economico-sociali di ogni epoca, trasponendo sul grande schermo le nuove tendenze in tutti i settori, spesso non ancora visibili nel quotidiano; e come tale, esso costituisce un’importante fucina di idee e di intuizioni da cui possono attingere tutte quelle aziende che intendono “INNOVARE” , ovvero essere parte integrante del fenomeno del “cambiamento”, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo economico di un Paese.
Il lungometraggio si incentra sul rapporto affettivo genitoriale tra padre e figlia e vuol essere al tempo stesso una sorta di monito ad eliminare qualunque forma di pregiudizio nei confronti dei così detti “rifiuti” o materiali di scarto, considerando invece la spazzatura come fonte di risorsa, recupero, riuso, riparazione. Nel Cast accanto ai protagonisti Gianni Parisi e a Giulia Colantonio, figurano Giacomo Rizzo, Tony Sperandeo, Giovanna Rei, Ester Gatta, Massimiliano Rossi, Umberto Anaclerico, Barbara Bacci, Loredana Crispino, Rosario Iodice, Sergio Iodice, Stefano Boscolo, Uberto Celeste, Emilio Benevento, Francesca De Padova, Nadia Aulisio, Marco Reggiani. L’organizzazione del film è affidata a Domenico Russo ed a Luca Bonomo. Aiuto regista e fotografo di scena: Alessio Casula; i costumi sono a cura di Barbara Danisi