Un viaggio nella sanità, in epoca di “coronavirus”
Parliamo di urologia con il Prof. Vittorio Imperatore. Responsabile dell’ unità operativa a Carattere Dipartimentale di Urologia dell’ospedale “Buon Consiglio” Fatebenefratelli di Napoli
Prof. Quale patologia tratta l’Urologia in periodo di COVID 19?
L’urologia, è una specialità che tratta patologie diverse sia che interferiscono con la qualità della vita, come l’iperplasia prostatica e la calcolosi urinaria, sia oncologiche come il tumore della prostata, della vescica, del rene, delle vie urinarie superiori e dei genitali esterni. In questo periodo le disposizioni nazionali e regionali hanno sospeso tutte le prestazioni programmate sia mediche sia chirurgiche eccetto per i pazienti onco-ematologici per poter ottimizzare il trattamento dei pazienti infetti e contrastare la diffusione virale. Le patologie uro oncologiche che continuiamo a trattare rispondono a ulteriori criteri che ne definiscono le priorità di trattamento che utilizziamo per proteggere i pazienti e gli operatori sanitari dal rischio di infezioni COVID.
Come si attua questa selezione?
Per definire le priorità delle patologie consideriamo il massimo ritardo concesso dalla patologia prima che cambi la prognosi, la data di inserimento in lista di attesa, la possibilità di accedere ad alternative non chirurgiche con equivalente prognosi. Non tutti gli interventi urologici per patologia neoplastica hanno uguale priorità, sono assolutamente prioritari quegli interventi chirurgici che se rimandati potrebbero determinare una progressione della malattia e in particolare quelli che necessitano di un trattamento multimodale (dopo terapia neoadiuvante, prima di un trattamento radioterapico o che necessitano di un successivo trattamento chemioterapico).
I pazienti prioritari vengono contattati telefonicamente dai medici, durante la convocazione vene effettuata una raccolta di informazioni atte a individuare eventuali sospetti per COVID secondo criteri clinici (tosse, rinorrea, rialzo termico, faringodinia, dolori addominali, congiuntivite), criteri epidemiologici (contatto diretto con pazienti positivi per coronavirus nei 15 giorni percedenti) e programmati per il ricovero, all’atto del quale viene ripetuta l’anamnesi; i pazienti sospetti vengono inseriti in una lista, richiamati dopo 15 giorni e risottoposti al questionario per valutare l’arruolabilità al ricovero.
Quali sono le prestazioni ambulatoriali cha continuate a erogare?
Le chemioterapia endovescicali, per i pazienti precedentemente sottoposti ad interventi di resezione endoscopica della vescica per carcinoma vescicale, vengono eseguite in regime di Day Hospital le cistoscopie per diagnosi di sospette neoplasie vescicali ed il follow-up dei pazienti già operati, le biopsie prostatiche con diagnosi di sospetta neoplasia sia con tecnica eco guidata si con tecnica fusion (che consente di eseguire prelievi mirati in quei pazienti precedentemente sottoposti a risonanza magnetica multiparametrica e che hanno noduli sospetti), sostituzione di nefrostomie, di cateteri ureterali in quei pazienti che sono precedentemente stati sottoposti ad interventi di cistectomia radicale a cui per condizioni particolari non è stata eseguita una ricostruzione ortotopica della vescica. Tutte le prestazioni sono state suddivise con accessi calendarizzati in tutti i giorni della settimana per rispettare i criteri di distanziamento sociale.
Quali indicazioni possiamo dare ai pazienti in questo periodo?
Restate a casa, ma non sottovalutate i segni e sintomi che il vostro corpo dà, ricordatevi che non ci si ammala solo di coronavirus, contattate il vostro medico curante che sicuramente saprà capire se c’è la necessità di un approfondimento diagnostico non differibile, che se indicato, non deve essere rimandato, noi continuiamo a lavorare al fianco dei nostri pazienti mettendo in atto le procedure di prevenzione di contagio a nostra disposizione e la nostra professionalità.